Analizzando le dichiarazioni presentate l’anno scorso, si scopre che il 2008, nonostante sia stato l’anno di avvio della crisi globale, non èstato poi cosଠnegativo, dato che redditi medi e volumi d’affari sono andati crescendo rispetto all’annata precedente.
Nel dettaglio, risulta che un dottore commercialista fattura mediamente 113.271 euro l’anno, ottenendo un reddito complessivo pari a 64.517 euro: questi dati rappresentano un incremento del 2,2% del volume d’affari e dell’1,6% in termini di reddito rispetto al 2007, dimostrando come il mercato tenga tuttora, nonostante la crescita dei professionisti presenti e la concorrenza di altri soggetti iscritti ad altri Ordini o indipendenti.
La crisi, d’altronde, rappresenta per i commercialisti una prospettiva di business: sia nel consigliare alle aziende come venirne fuori, sia negli incarichi di curatore fallimentare offerti dal Tribunale.
I dati citati, naturalmente, vanno presi con le molle: le disparità fra i vari angoli del territorio nazionale sono abissali. La Regione pi๠fortunata, infatti, risulta la Lombardia, dove i commercialisti di sesso maschile possono contare su un fatturato di 222.139 euro e un reddito medio di 126.402; all’estremo opposto, invece, si collocano le colleghe di sesso femminile residenti in Calabria, dove il fatturato medio annuo non arriva a 21.000 euro e il reddito raggiunge appena quota 13.652.
In generale, comunque, per le commercialiste il reddito medio èmolto inferiore rispetto a quello dei colleghi maschi: la differenza pi๠pronunciata èin Veneto (58%).