Mentre sulle tasse e le pensioni si discute e si giocano le sorti di un governo, purtroppo non si puಠdire lo stesso della disoccupazione giovanile. àˆ anche per questo che possono passare in cavalleria i dati Istat dedicati a questo argomento.Â
“Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a gennaio risale, portandosi al 39,3%, il valore pi๠alto dall’ottobre scorsoâ€. Ma i dati che interessano maggiormente sono quelli legati agli over50, che spesso sono anche esodati o persone che hanno perso il lavoro e difficilmente riescono a rientrare nel mercato. Dice l’Istat:
Dopo il calo di dicembre 2015 (-0,2%), a gennaio 2016 la stima degli occupati cresce dello 0,3% (+70 mila persone occupate), tornando al livello di agosto. La crescita èdeterminata dai dipendenti permanenti (+99 mila) mentre calano i dipendenti a termine (-28 mila) e gli indipendenti restano sostanzialmente stabili. L’aumento di occupati riguarda sia gli uomini sia le donne. Il tasso di occupazione, pari al 56,8%, cresce di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente. […]
A gennaio la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,4% (-63 mila). Il calo èdeterminato dalla componente femminile e riguarda soprattutto le persone tra i 50 e i 64 anni. Il tasso di inattività scende al 35,7% (-0,1 punti percentuali).
Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo novembre 2015-gennaio 2016 si registra il calo delle persone inattive (-0,3%, pari a -43 mila) a fronte di un lieve incremento dei disoccupati (+0,3 %, pari a +9 mila) e una sostanziale stabilità del numero delle persone occupate.
Su base annua il numero di occupati èin crescita dell’1,3% (+299 mila), mentre calano sia i disoccupati (-5,4%, pari a -169 mila) sia gli inattivi (-1,7%, pari a -242 mila).