Ma cosa occorre fare per essere nominati amministratori? In realtà , non esiste a tutt’oggi alcuna norma che imponga un qualsivoglia requisito professionale: in teoria, quindi, chiunque abbia la maggiore età puಠessere nominato amministratore, del proprio o di altri condomà¬ni.
àˆ tuttavia raro – ma comunque lecito – che chi svolge professionalmente l’attività di amministratore di condominio non abbia una formazione di base e non aderisca ad una delle numerose associazioni di categoria (Anaci, Anapi, Alac, Arai e tante altre sigle); un certo grado di improvvisazione, invece, èpi๠frequente in coloro che, a tempo perso, amministrano il proprio palazzo.
Si stima che oggi operino circa trecentoventimila amministratori, di cui il 75% gestisce un unico fabbricato, solitamente il proprio; gli amministratori professionisti, invece, in media curano la gestione di una quarantina di condomà¬ni.
Da notare come il numero di professionisti del settore sia in continua ascesa, per le crescenti esigenze di mercato: non solo i condomà¬ni crescono ininterrottamente, ma anche le competenze di chi li amministra devono essere sempre approfondite e aggiornate. Insomma, èsempre pi๠rischioso improvvisare un’amministrazione fai-da-te.
Da molti anni le associazioni di categoria chiedono l’istituzione di un albo professionale con tutti i crismi, anche per definire una volta per tutte le tariffe (oggi in balia del mercato e profondamente differenti da un angolo all’altro del Paese) e le competenze necessarie.
Oggi, infatti, tutte le associazioni impongono corsi di formazione e di aggiornamento per i propri iscritti, ma l’iscrizione resta pur sempre volontaria.
Un’altra richiesta degli addetti ai lavori èallungare il mandato: un anno ètroppo poco.