E tuttavia, non c’ dubbio che il dato di Amazon sia molto indicativo. A maggio, infatti, èavvenuto il sorpasso accennato: le cessioni di libri in formato digitale hanno superato quelle dei tradizionali libri cartacei, che per la prima volta dai tempi di Gutenberg sembrano destinati ad essere soppiantati o comunque a diventare una nicchia nel mercato dell’editoria.
E non si pensi ad un episodio temporaneo e destinato a restare isolato: il sorpasso, infatti, èstato ben pesante considerato che sono stati venduti 1,8 e-book per ogni libro tradizionale.
Peraltro, le case editrici sembrano pronte ad affrontare la sfida: non solo nel Nordamerica ma anche in Europa, infatti, gli editori hanno scelto di consorziarsi per sviluppare congiuntamente portali dove rivendere i propri cataloghi, accordandosi sulle caratteristiche tecniche.
àˆ anche vero, d’altronde, che siamo appena agli inizi e che la strada da percorrere sembra lunga: una recentissima iniziativa sul web degli editori spagnoli (“Librandaâ€) èstata subissata dalle critiche per questioni tecniche che rendono ostica la fruizione del prodotto, senza contare che il numero dei libri convertiti in formato digitale presenti nei cataloghi europei sono ancora piuttosto modesti (in Italia sono il 2%, secondo le ultime stime).
Inoltre, i romanzi sembrano farla da padrone, mentre solo le briciole sembrano riservate a saggi, guide, manuali e quant’altro.
Da notare come, sempre in America, gli editori stiano sviluppando iniziative parallele, come servizi di messaggistica su Twitter e gruppi su Facebook per rendere note ogni giorno le novità sul catalogo.
Fonte: Il Sole 24 Ore