La legalizzazione dell’erba potrebbe portare un beneficio economico nelle casse dello Stato. L’esperienza del Colorado replicata da altri Stati USA èstata benedetta anche dall’Antimafia che ritiene che in futuro si possano alleggerire anche i costi legati alla soppressione del crimine.Â
Sopprimere e proibire la circolazione di un prodotto puಠportare dei vantaggi immediati una volta varata la legge ma sul lungo periodo rischia di penalizzare finanziariamente l’ente che dispone il divieto. Nel caso delle droghe e dell’erba, in Italia, èlo stato a non approvarne la commercializzazione per uso privato. Meglio va nel settore sanitario ma la terapia del dolore a base di marijuana èancora lontana dall’essere accettata a pieno titolo nel comparto medico-farmaceutico.
Questioni etiche? Questioni morali? Analizzando il fatto da una prospettiva squisitamente economica come ha fatto l’Espresso si notano almeno queste tre cose:
1. Ci sarebbe un vantaggio per lo Stato
Se l’Italia liberalizzasse le droghe leggere, le casse pubbliche potrebbero guadagnare fino a 8,5 miliardi di euro all’anno, una cifra enorme. Quasi equivalente, per capirci, a quanto servirebbe oggi al governo di Matteo Renzi per evitare l’aumento dell’Iva previsto a partire dall’anno prossimo.
2. Ci sarebbero vantaggi per produttori e consumatori
Le rilevazioni della Convergex, società di brokeraggio americana, dicono infatti che da quando èstata liberalizzata la marijuana costa circa un quarto di meno: i prezzi sono passati da 300-400 dollari l’oncia a 250-300 dollari (8,8-10,9 al grammo). Una brutta notizia per chi la vende? Affatto.
3. Ci sarebbe un vantaggio per la società civile
Tuttavia, i vantaggi finanziari non si limitano alle tasse. Regolamentare il mercato delle droghe leggere permette infatti anche di risparmiare, soprattutto sulle spese che lo Stato sostiene per la repressione del crimine. Tesi che sembra condividere anche dalla Direzione Nazionale Antimafia italiana.