I vantaggi sono noti: risparmiando sui costi di trasporto e, soprattutto, d’intermediazione commerciale (si tagliano i ricarichi destinati a grossisti e dettaglianti), si puಠarrivare ad un prezzo di vendita ridotto mediamente del 30%, oltre alla certezza di prodotti pi๠freschi e di qualità superiore.
Bisogna, ovviamente, considerare le spese necessarie per arrivare dal produttore e del tempo necessario: tuttavia, organizzandosi con altri consumatori (fioriscono ovunque i GAS, gruppi d’acquisto solidale) ed eseguendo volta per volta spese di grandi dimensioni, anche queste componenti possono essere sminuzzate profondamente.
Si calcola che oggi siano circa 63.600 i produttori agricoli, le cantine, i frantoi e quant’altro che si sono organizzati per vendere al dettaglio ai consumatori di passaggio, incrementando in misura anche notevole il proprio business, mentre in tutta Italia sono nati almeno seicento negozi specializzati (i cosiddetti “farmer marketâ€), che nelle stime dovrebbero arrivare a mille entro la fine del 2010.
àˆ la filosofia del “chilometri zeroâ€, che, applicato al mondo agroalimentare, indica che il luogo di consumo non deve distare oltre centocinquanta chilometri dal luogo di produzione, con interessanti ricadute anche sulla salvaguardia dell’ambiente.
Anche i supermercati guardano con interesse alla novità e predispongono punti-vendita di prodotti freschi acquistati direttamente dal contadino.
Ma come fare per evitare sorprese sgradite? La stragrande maggioranza dei venditori aderisce alla fondazione “Campagna Amicaâ€, che impone ai propri membri rigorosi standard qualitativi ed etici. Prima di far la spesa, dunque, èbene informarsi prima su chi rispetta tutti i requisiti.