Ci sono dei casi in cui èpossibile delegare attività e responsabilità e altri casi in cui èmeglio evitare che siano altri a ricoprire il nostro ruolo. Un’analisi dei casi in cui èpossibile delegare èstata effettuata da Hays Executive. La ricerca èdiventata già un punto di riferimento per i manager delle PMI.Â
Gli esperti di Hays Executive hanno individuato le situazioni in cui èpreferibile delegare, ovvero quando il lavoro puಠessere svolto  nel modo corretto anche da un’altra persona, la stessa che potrebbe cogliere la palla al balzo per trasformare il lavoro in un’occasione formativa, oppure quando il lavoro da fare non èinerente al ruolo di chi se lo vede attribuito. Ecco come Ankronos riassume i dettami di Hays Executive:
1. Si delega se l’attività puಠessere svolta in modo diverso, ma ugualmente corretto. Una delle scuse pi๠utilizzate per non delegare si riassume nel vecchio modo di dire “chi fa da sè fa per treâ€. E in alcune situazioni l’asserzione puಠanche avere il suo fondo di verità , ma spesso si trascura l’idea che approcci differenti allo svolgimento di un’attività non ne pregiudicano affatto la sua buona riuscita, anzi possono aiutare a risparmiare tempo velocizzando il flusso del lavoro.
2. Si delega se la risorsa puಠapprendere nuove skill. Insegnare richiede tempo e pazienza. Ci sono giorni in cui, tra il susseguirsi di mail e le scadenze incombenti, riuscire a dedicarsi alla formazione di una figura pi๠junior risulta davvero impossibile. Attenzione, perà², a non rendere gli impegni una scusa per non dedicarsi all’insegnamento. Trasmettere il proprio know-how permette di far crescere professionalmente il proprio team e, una volta formato, di poter guadagnare del tempo per altre attività , anche extra-lavorative.
3. Si delega se la mansione non rientra pi๠nel proprio ruolo. Quando si assume la responsabilità di un team bisogna esser capaci di trasmettere il proprio entusiasmo e le proprie competenze evitando, perà², di sottoporre i colleghi a un eccessivo controllo e concedendo loro la possibilità di testare nuove procedure. Proporsi come una risorsa con esperienza alla quale rivolgersi in caso di dubbi o chiarimenti permette, infatti, di non abbandonare completamente quell’attività tanto amata. Attenzione, perà²: anche quando si delega, avverte Hays, non si èsenti dalle responsabilità relative alla buona riuscita dell’attività . La parola d’ordine è’supervisione’, essenziale per monitorare l’avanzamento del lavoro, correggere eventuali anomalie e non ritardare le scadenze prestabilite.