Anche nel mese di luglio 2014 i prezzi dei principali beni di consumo in Italia non hanno dato segni di ripresa e il paese sembra avviato verso una fase recessiva ancora pi๠profonda. Anche nel settimo mese dell’anno, infatti, l’inflazione ha fatto registrare una andamento negativo con una diminuzione dello 0,1 per cento dei prezzi rispetto al mese precedente.Â
A confermarlo èl’Istat, l’istituto di statistica, che rilascia per il mese di luglio 2014 i dati relativi all’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi. I prezzi del carrello della spesa italiana, quindi, crescono solo dello 0,1 per cento a distanza di un anno, rispetto al mese di luglio 2013, mentre l’inflazione complessiva su base annua acquisita fino a questo momento arriva a segnare il dato oramai abbastanza stabile dello 0,3 per cento.
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Secondo gli analisti dell’Istat tale rallentamento dell’inflazione relativo al mese di luglio deve essere imputato alla tradizione flessione del periodo dei beni energetici, che hanno un prezzo controllato, mentre il contributo degli altri prodotti a tali dati deve essere considerato piuttosto marginale.
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Per quanto riguarda quindi l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, i dati mostrano un calo allo 0,6 per cento rispetto allo 0,7 per cento del mese di giugno 2014, mentre i beni acquistati con maggiore frequenza calano dello 0,3 per cento su base mensile e crescono dello 0,2 per cento su base annua. Solo per gli alimentari si registra il calo pi๠imponente dal 1996, dello 0,6 per cento annuo.