In occasione del convegno tenutosi a Milano lunedଠ30 marzo, i rappresentanti del settore hanno tracciato anche per i beni di lusso delle previsioni negative per il 2009.
Com’era facile immaginare, infatti, la crisi mondiale non ha risparmiato nemmeno gli acquisti di prodotti di alta marca, anche se le difficoltà si presentano in misura meno accentuata rispetto ad altri settori.
Il 2008, infatti, si èchiuso con un volume d’affari a livello mondiale stimato intorno ai 175 miliardi di dollari, un risultato lievemente superiore rispetto a quello registrato l’anno precedente.
Ripercorrendo l’altalena dei mercati negli ultimi anni, il segretario generale dell’associazione, Armando Bianchini, ha spiegato come nemmeno altri eventi gravi hanno danneggiato tanto il settore quanto la crisi maturata dai subprime.
“La finanza senza regole, e a volte senza scrupoli, èriuscita a fare quello che Al Qaeda, la Sars e la guerra in Iraq non erano riuscite a raggiungereâ€, ha affermato perentoriamente Bianchini, ricordando la difficile spirale di eventi che avevano già segnato il settore nel 2002-2003.
Tuttavia, non sarà nemmeno l’auspicata ripresa del 2010 a rimettere in sesto l’economia delle produzioni di lusso. Gli analisti di Altagamma, infatti, hanno spiegato che già in precedenza esistevano una serie di squilibri strutturali indipendenti dalla crisi e destinati a permanere nel tempo in assenza di correttivi: in particolare, destano preoccupazione l’aumento della domanda di materie prime e i forti sbilanci nelle partite correnti.