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Itticoltura, sorpasso dei pesci allevati

penchereccio

I nutrizionisti da sempre ripetono di mangiare spesso pesce, ma chissà  se le loro convinzioni escono integre dopo la lettura degli ultimi dati della FAO sul consumo alimentare degli animali acquatici.

Per la prima volta la quantità  di pesce consumato nel mondo e proveniente dagli allevamenti ha superato quella dei pesci “selvatici”, presi cioènel loro originario habitat marino, fluviale o lacustre.


I Paesi al vertice in questo settore sono la Cina e gli Stati Uniti, dove si sperimentano continuamente ormoni che favoriscano la crescita e la riproduzione. E anche in Italia èserrata la concorrenza fra i pescatori tradizionali e i loro concorrenti “di terra”.


Gli esperti nutrizionisti assicurano che la qualità  del pesce d’allevamento non èassolutamente paragonabile a quella del collega che vive libero, a causa di una maggiore presenza di acidi grassi. E d’altronde anche dal punto di vista del gusto qualunque consumatore preferirebbe, a parità  di condizioni, trovare sulla tavola un’orata di mare e non di vasca.

E tuttavia al pesce allevato bisognerà  farci l’abitudine. La crescita della popolazione mondiale renderà  sempre pi๠indispensabile fare ricorso a questa soluzione, dato lo sfruttamento ormai eccessivo della fauna oceanica.

L’attenzione delle imprese del settore sarà  rivolta soprattutto a incrementare la produzione delle specie che si accontentano di mangimi di scarsa qualità , con negative conseguenze per i consumatori sul piano proteico.

In compenso, per migliorare la qualità  del cibo, l’Unione Europea ha fissato da poco delle norme che dovrebbero salvaguardare un po’ di pi๠gli interessi dei consumatori, imponendo alle aziende produttrici una maggiore spaziosità  delle vasche e un migliore assortimento di mangimi.

Anche se, prevedono gli esperti, prima o poi la crescita della popolazione spingerà  l’umanità  ad allevare persino formiche e termiti per uso alimentare.