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L’export spinge l’economia italiana ma non quella del sud

In Italia la questione del Mezzogiorno non si èmai conclusa e anche oggi, in tempi pi๠moderni ma di crisi economica, il Sud del paese vive ancora un increscioso divario in termini di produzione e attività . Un dato economico attraverso cui risulta in maniera particolare il ritardo delle regioni meridionali nei confronti del resto del paese èquello dell’export, che in questo periodo puಠessere considerato uno dei motori trainanti della nostra economia. 

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Nel corso del 2013, infatti, secondo gli ultimi dati  ICE – Istat, la bilancia commerciale italiana, spinta soprattutto dalle esportazioni, ècresciuta di oltre 20 miliardi di euro, e la quota di mercato del paese èsalita al 2,79 per cento su scala mondiale. Tutti questi successi, perà², sono il frutto degli sforzi delle aziende attive nel nord e nel centro del paese.

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Dalle regioni di queste region parte oltre l’87 per cento delle merci destinate al resto del mondo, mentre il Sud e le isole contribuiscono solo per un 10 per cento circa. Le regioni italiane pi๠virtuose in questo senso sono la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna e il Piemonte, con la prima che detiene all’incirca il 30 per cento della quota.

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Le imprese che esportano all’estero i loro prodotti in Italia hanno raggiunto all’incirca le 211.756 unità , e tra queste si riconoscono soprattutto delle microimprese. La maggior parte delle imprese del Sud, invece, ha fatto registrare nel corso del 2013 un ulteriore calo, pari al 4 per cento e del 15 per cento per le isole.