Una riflessione molto interessante sul mercato dei consumi, proposta da Internazionale spiega che èsull’ingenuità di chi acquista che si basa tutto il sistema mercato. Ma un’azienda che gioca sull’ingenuità dei suoi clienti, adotta una strategia commerciale lungimirante? Ci sono dei dubbi.Â
Un interessante articolo di Oliver Burkeman spiega che molti venditori, siano essi chiromanti o produttori di elettrodomestici, basano il loro business sulle persone ingenue. Argomento molto caro anche a due premi Nobel per l’economia, George Akerlof e Robert Shiller, che pubblicheranno il libro Phishing for phools.
Shiller e Akerlof sostengono che l’inganno e la manipolazione non sono fenomeni economici marginali, ma sono alla base del capitalismo di consumo. Siamo continuamente soggetti al phishing (e questo, per usare la loro terminologia, fa di noi dei phool). In una situazione di libero mercato, una possibilità di profitto consiste nello sfruttare le debolezze psicologiche delle persone. Le frodi sono cosଠcomuni, spiegano gli autori, che la linea di separazione tra comportamenti equivoci e illegali e accorte pratiche commerciali èpiuttosto arbitraria. Altrettanto arbitraria, direi, quanto quella che separa un medium disonesto e uno che non lo à¨.
Prendiamo, per esempio, le palestre. Si presentano come strumenti per raggiungere una perfetta forma fisica, ma nella maggior parte dei casi alla base del loro modello commerciale c’ lo sfruttamento della pigrizia: se tutti facessero buon uso del proprio abbonamento mensile, garantire lo spazio e le attrezzature necessarie le condurrebbe al fallimento.
Anche se èda sempre che funziona cosଠe anche se continuerà cosଠancora a lungo, èvero che molti consumatori pi๠scaltri sfruttano la reputazione delle aziende per decidere l’acquisto. E se cosଠstanno le cose, giocare sull’ingenuità potrebbe essere poco lungimirante.