Il mastro bottaio èun lavoro artigianale che i giovani non desiderano imparare. Lo ha detto l’ultimo mastro bottaio del Regno Unito che ha 52 anni ma non riesce a trovare un apprendista da formare per 4 anni nel suo laboratorio. E sarebbe anche disposto a pagarlo profumatamente. La storia raccontata da Repubblica mette in evidenza almeno due elementi della società industrializzata: il primo èil rifiuto che le nuove generazioni hanno per i mestieri non terziarizzati. In pi๠la vicenda del mastro bottaio racconta che spesso non manca il lavoro ma mancano il senso della fatica e la voglia d’imparare.Â
Quindi va bene l’analisi sconfortante del tasso di disoccupazione ma, ad onor del vero bisogna anche ricordare che tanti mestieri e offerte di lavoro sono trascurati. Scrive Repubblica:
L’ultimo mastro bottaio del Regno Unito, Alastair Simms, cerca candidati per non far disperdere un lavoro che potrebbe trarre nuova linfa dal boom di birrifici artigianali. Lo stipendio parte da 21mila sterline, ma non ci sono candidati sebbene la disoccupazione sia in salita al 5,6%.[…]
Nonostante il lavoro di apprendista sia aperto a qualsiasi sesso o età , purchè si sia in grado di sollevare pesi, e gli aspiranti bottai possano aspirare a un salario annuo di 21mila sterline una volta ottenuta la qualifica, Simms non riceve candidature.
“Vi sono 943mila persone senza istruzione, occupazione o esperienza in questo Paese, secondo le ultime stime. Davvero nessuno èdisposto a salvare dalla morte una vecchia tradizione?”, si chiede in un editoriale il “The Daily Telegraph”. Riflessione ancora pi๠amara se si pensa che, secondo i dati diffusi lo scorso mese, il tasso di disoccupazione giovanile in Gran Bretagna ètornato a salire per la prima volta dall’inizio del 2013: dal 5,5% al 5,6%.