A risentirne sono soprattutto i beni non considerati essenziali, sempre pi๠sacrificati: come l’elettronica, che sconta un’inversione di tendenza dopo lunghi anni positivi.
E la riduzione del potere d’acquisto spinge sempre pi๠italiani a ricorrere al credito al consumo, anche per le spese di tutti i giorni.
Ma ancora pi๠interessanti delle analisi per settore sono quelle relative alle nuove abitudini dei consumatori. La spesa èsempre pi๠razionale e meno istintiva: si punta alla qualità effettiva del prodotto al di là delle confezioni e della pubblicità ; e soprattutto, si punta al risparmio. Solo cosଠsi spiega il crescente boom degli hard-discount e degli outlet, rispetto alla stagnazione dei comuni supermercati e della crisi che accomuna le piccole botteghe e i grandi ipermercati fuori porta.
Proprio questi ultimi sono le vittime pi๠illustri del caro-carburante.
Sono sempre pi๠i consumatori che preferiscono lasciare la macchina in garage e recarsi a piedi presso il negozio vicino a casa.
àˆ traendo le somme da tutti gli elementi citati che gli economisti spiegano come gli imprenditori possono combattere la crisi: offrendo sempre pi๠soluzioni vicine alle esigenze concrete della gente.
Dunque, offrire un ventaglio di possibilità di pagamento; aprire filiali all’interno dei centri cittadini secondo una logica di prossimità ; abbassare i prezzi tagliando drasticamente gli optional e le componenti di pura immagine.