L’Ufficio europeo dei brevetti e l’Ufficio della proprietà intellettuale dell’UE ha confermato che gli stati per via dei loro ricercatori e inventori, ottengono grossi benefici economici dalla proprietà intellettuale legata a marchi, disegni, brevetti e modelli ma anche al diritto d’autore e tanto altro ancora.Â
Lo studio dell’ufficio brevetti europeo èandato ad analizzare quale impatto ha la proprietà intellettuale sul PIL europeo, sull’occupazione, sui salari e sul commercio. E questo èquanto èvenuto fuori. Il 42% dell’attività economica europea e il 38% dell’occupazione ègenerato da industrie che usano la proprietà intellettuale. Parliamo di attività economiche per 5700 miliardi di euro all’anno e parliamo anche di 82 milioni di posti di lavoro.
I salari medi nelle industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale sono pi๠elevati di quelli delle industrie degli altri settori. Sono pi๠elevati del 46 per cento. Il fatto di sfruttare la proprietà intellettuale, per molti aspetti, mette queste imprese al riparo dalla crisi infatti in queste stesse aziende c’èuna maggiore resilienza rispetto alle difficoltà economiche.
Le industrie ad alta densità di proprietà intellettuale sono molto attive nel settore del commercio tra l’UE e il resto del mondo tanto che rappresentano il 90% di questo settore. In Europa la proprietà intellettuale èsfruttata soprattutto dalle imprese che lavorano sulle tecnologie in grado di mitigare i cambiamenti climatici e sul design. Il primo insieme raccoglie l’1,2% della forza lavoro dell’Unione e genera il 2,1% della produzione economica europea. Il design offre un contributo importante al saldo del commercio estero generando il 18 per cento del PIL e creando 38,7 milioni di posti di lavoro.