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Turismo congressuale in tiepida ripresa

Se ne parla poco, ma il giro di persone che vanno e vengono per partecipare a congressi, conferenze e seminari costituisce una fetta interessante del settore turistico.

Come altri rami del turismo, tuttavia, la crisi globale ha colpito duro anche in questo particolare ambito, soprattutto nella prima metà  del 2009; il secondo semestre, tuttavia, ha registrato dei valori decisamente positivi, riportando sopra lo zero il saldo totale dell’anno passato.


Nel complesso, infatti, il numero delle persone che hanno partecipato agli eventi organizzati nel 2009 èsalito da 20,9 milioni a 21,5 (+2,87%) e le presenze sono aumentate da 34,5 a 35,5 milioni (+2,90%); d’altro canto, perà², ècrollato il numero degli eventi stessi, sceso da 111.139 a 102.515 (-7,76%). Insomma, meno incontri ma di durata lievemente pi๠lunga e, soprattutto, pi๠partecipati; quanto al fatturato, esso ha raggiunto il livello di 36,3 miliardi di euro.

Intanto, sembra giunta la stagione delle grandi sale-congressi, utili anche per attirare le conferenze internazionali.

In questa scia, si attendono per i prossimi mesi sia l’ampliamento del centro congressi di Milano, sia soprattutto, l’inaugurazione (prevista per settembre) del palacongressi di Rimini: 42 sale e 9.300 posti a sedere, di cui ben 4.700 nella sala principale. Sarà  il centro congressuale pi๠grande d’Italia, costato 117 milioni di euro, e, insieme alla recente struttura inaugurata nella vicina Riccione, èla testimonianza della riconversione della Romagna da punto di riferimento del turismo balneare a stella polare del turismo congressuale.


Altrettanto successo stanno ricevendo anche gli eventi organizzati in palazzi storici, teatri, aule universitarie e strutture fieristiche. Molto meno dinamico, invece, èlo sfruttamento delle sale-congressi degli alberghi, oggi alquanto snobbate.