I giornalisti prendono nota di una buona notizia: quella del calo del numero di fallimenti per le imprese italiane. A dirlo èil reportage dell’Osservatorio sui fallimenti del Cerved. Ecco il comunicato che spiega “come siamo messi”.Â
Nei primi tre mesi del 2016 èproseguita la diminuzione dei fallimenti, che perಠrimangono su livelli storicamente elevati. Continua, a ritmi intensi, anche la diminuzione delle altre procedure concorsuali, grazie soprattutto al calo delle domande di concordato preventivo. Tornano invece ad aumentare le liquidazioni volontarie di imprese in bonis, ma solo perchè in forte aumento il numero di chiusure di società ‘dormienti’, di fatto non operative sul mercato. Complessivamente si contano 20,5 mila imprese che hanno avviato procedure di chiusura, in aumento dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2015. In calo tutte le procedure monitorate dall’Osservatorio nelle costruzioni e nel Mezzogiorno, segmenti che avevano pesantemente risentito della crisi. àˆ questa, in sintesi, la fotografia che emerge dalle statistiche elaborate per i primi tre mesi del 2016.
I dati indicano che sono 3,6 mila le imprese che hanno aperto un fallimento nel primo trimestre 2016, il 4,5% in meno rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente. Continua quindi il trend in miglioramento iniziato nel 2015, con i fallimenti che tornano ai livelli del 2013 ma ancora ben oltre i livelli pre-crisi. Le procedure concorsuali diverse dai fallimenti sono circa 500 e diminuiscono di un quinto su base annua (-22,3%), grazie soprattutto al minor utilizzo del concordato preventivo (-29,5% sull’anno precedente, quasi la metà del livello del 2014): ha inciso, da un lato, la riforma di agosto, in particolare l’introduzione delle soglie per i creditori non garantiti liquidatori, che potrebbero aver ristretto la possibilità di utilizzo di questo strumento; dall’altra, la forte riduzione di domande di pre-concordato, che èproseguita anche nei primi tre mesi del 2016.