Poichè le imprese sostengono ogni giorno moltissime uscite, diviene necessario classificarle e catalogarle. In realtà , esistono molti modi di classificare tali costi, a seconda dello scopo dell’analisi compiuta: nel prossimo articolo vedremo, dunque, le modalità pi๠comuni e diffuse.
àˆ bene, perà², premettere che in linea di massima non esistono obblighi particolari, perciಠogni impresa puಠregolarsi come meglio crede: puಠdunque scegliere a quali criteri di classificazione ricorrere, anche tenendo conto dell’attività svolta e della struttura organizzativa.
Va poi rammentato che l’attività di classificazione dei costi puಠrisultare attività lunga e complessa, ed assorbire dunque tempo, denaro e risorse umane. àˆ bene, dunque, che gli amministratori dell’azienda valutino con attenzione se vale davvero la pena eseguire un’analisi di questo tipo, poichè c’ perfino il rischio che l’impegno che esso richiede sia superiore rispetto ai benefici che se ne potrebbero trarre. Per motivi analoghi, puಠessere preferibile svolgere tale indagine in forma superficiale e sbrigativa, giusto per avere un’idea generale della situazione senza pretendere di ricostruire al centesimo la struttura dei costi.
Per chiudere il nostro discorso introduttivo, infine, èbene ricordare che in alcuni casi particolari sono le stesse leggi civili e fiscali ad imporre all’azienda di ricorrere ad una contabilità interna dei costi: ad esempio, quando occorre ripartire negli anni i costi e i ricavi di un’opera realizzata su commessa.
Fonte: nostra elaborazione