Il numero di aziende istituite in Italia impiegando questa soluzione contrattuale, infatti, si mantiene alto anno dopo anno: alla fine del 2009 risultavano 53.313, con un lieve calo percentuale rispetto all’anno precedente. Le reti di franchising (ossia le organizzazioni che contano almeno tre ditte affiliate) risultavano 869, e hanno movimentato un giro d’affari superiore a 21 miliardi di euro complessivi (+1,7% rispetto al 2008, nonostante il 2009 sia stato l’anno peggiore della crisi).
Il numero degli occupati, perà², èandato calando: dai 182.215 del 2008 ai 180.525 del 2009, con una perdita dello 0,9%. Secondo gli addetti ai lavori, tale fenomeno èdipendente da una situazione congiunturale inevitabile: per reagire alla crisi, le imprese hanno dovuto riorganizzarsi profondamente e incidere sulla struttura dei costi, a partire da quelli del lavoro.
In compenso, il numero degli occupati dovrebbe ritornare a crescere nel 2010, seppure ricorrendo per lo pi๠a forme di precariato e di flessibilità .
àˆ interessante osservare come il franchising riscuota successo in ogni area del Paese: se al Nord si raggiunge la maggiore diffusione, anche il Centro, il Sud e le Isole rispondono bene.
Ritornando a parlare delle riorganizzazioni in corso per affrontare la crisi, i franchisor sono intervenuti soprattutto puntando sui corsi di formazione per gli affiliati, concedendo dilazioni e rateazioni nell’incasso delle royalties, riducendo gli investimenti “pesanti†come strutture e attrezzature e attribuendo maggiore autonomia gestionale e organizzativa ai franchisee.
Fonte: Il Sole 24 Ore