Tuttavia, èsull’entità di questa caduta che oggi come oggi èmolto difficile trarre delle considerazioni certe.
àˆ vero che all’inizio del 2010 avremo i dati definitivi su cui fare conto, ma già adesso sarebbe importante stimarne verosimilmente l’ammontare di questa discesa, per evidenti motivazioni di politica economica.
Il dato pi๠interessante ècerto il crollo dell’IVA, scesa di quasi sei miliardi rispetto al primo semestre 2008.
Certo il calo dei consumi ha inciso, ma secondo gli analisti questa motivazione non èsufficiente: èperciಠprobabile un’impennata dell’evasione fiscale… in parole povere, sono cresciute esponenzialmente le operazioni non certificate da fattura, ricevuta o scontrino fiscale.
Pi๠difficile trarre conclusioni sull’imposta sui redditi. Le entrate registrate a giugno sono state pari a 188,1 miliardi di euro (3,6 miliardi in meno dell’anno scorso), ma sono ancora tutti da verificare sia gli effetti delle consuete rateazioni delle imposte che quelli della proroga a luglio della scadenza per i contribuenti gravati dagli studi di settore.
Il ministero delle Finanze èsostanzialmente soddisfatto: in una nota ufficiale, si parla di “tenuta dei conti†erariali. La Banca d’Italia, invece, èmeno persuasa di questo e ritiene i dati oggi disponibili ancora insufficienti per trarre qualunque conclusione.
Si segnala, infine, una sensibile crescita (+19%) dei proventi dalle attività di accertamento e controllo.