Giovani e lavoro èun binomio che interessa molto in questo periodo. Quanti giovani troveranno lavoro e in che modo, in quali settori? Una conferenza tenuta a Roma spiega un po’ il rapporto tra due punti essenziali della nostra società . Il comunicato dell’ISFOL.
Si ètenuta a Roma presso La Sapienza la giornata dedicata alla presentazione dei risultati della ricerca ‘I giovani e il lavoro. Prospettive e ricerca di senso ’. Incontro rivolto non solo ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro (studenti in fase di orientamento, universitari, neo-laureati, giovani in formazione) ma anche a tutti coloro che si occupano di educazione, istruzione, formazione professionale e di pratiche di consulenza.
Lo studio, che ha analizzato le opinioni di un campione di 1.000 giovani italiani, ha avuto l’obiettivo di comprendere la loro visione e il loro approccio al mondo del lavoro, attraverso l’uso di focus specifici su temi come l’autorealizzazione professionale, la rilevanza delle relazioni sociali nella progettualità professionale, il rapporto tra lavoro e ricerca di senso. Si èvoluto approcciare quindi a tale fenomeno con uno sguardo al futuro per riflettere su pratiche pedagogiche ed educative che portino nei pi๠giovani una maggiore consapevolezza di sè e una volontà di valorizzare le loro risorse interiori, sostenendo la loro capacità di essere resilienti e il loro desiderio di autorealizzazione.
Ad illustrare i dati delle ricerca Patrizio Paoletti e Tania Di Giuseppe per la Fondazione patrizio paoletti, Grazia Serantoni per Sapienza – Università di Roma e Daniela Pavoncello per l’Isfol. I ricercatori hanno prima di tutto illustrato il perchè di un sondaggio sui giovani che parte dalla necessità di costruire un osservatorio del mondo giovanile in un contesto in costante cambiamento e che si pone la priorità di intercettare risorse e capacità presenti, evidenziare i segni del cambiamento in corso, connettere tali segni all’interno di una visione pedagogica dell’uomo e riflettere sulle linee di intervento possibili. Lo studio èstato condotto in due tempi. […] Dalla ricerca èmerso un vero e proprio identikit dei giovani italiani che risultano essere molto informati sulle politiche giovanili attuali che perಠvalutano e criticano esprimendo poca soddisfazione. Il lavoro quindi per i ragazzi risulta essere sinonimo di espressione di se stessi delle proprie capacità che trova origine e significato in ciಠche appassiona e ciಠche piace. Emerge quindi la necessità di partire da sè, attingendo al proprio mondo interno ai propri valori Il lavoro quindi non ha solo il senso di mantenersi ma il lavoro per molti si colloca all’interno dello scopo della propria vita.