Ognuna di queste istituzioni ha stipulato convenzioni con le locali università per la formazione degli ufficiali di carriera: cosà¬, chi frequenta l’accademia seguirà uno specialissimo corso di studi in cui affiancherà test di genere fisico e attitudinale a insegnamenti universitari pi๠tradizionali e vicini alle esigenze dei corpi militari.
Cosà¬, per fare qualche esempio, le aspiranti fiamme gialle approfondiranno le conoscenze dell’economia e del diritto tributario, i futuri carabinieri diverranno esperti di scienze giuridiche, per esercito, marina e aviazione non mancheranno i periti di medicina e di ingegneria, e cosଠvia. E non mancano, ovviamente, gli studi di stampo pi๠mirato, come la strategia militare e la balistica.
L’ingresso in accademia, perà², èmolto difficile: ogni anno il Ministero della Difesa pubblica un bando di selezione per appena 120-130 posti complessivi, a cui si presentano mediamente intorno agli ottomila candidati.
Per partecipare ai concorsi occorrono fra i 17 e i 22 anni e un diploma di media superiore quinquennale (o quadriennale pi๠un anno integrativo). Naturalmente per l’accesso non esistono pi๠discriminazioni di genere sessuale.
Per superare la selezione non serve solo ottenere risultati ottimali nelle prove scritte, ma anche affrontare adeguati colloqui attitudinali e visite mediche.
Chi ottiene la laurea triennale ottiene il grado di sottotenente, mentre i quinquennali si potranno fregiare del titolo di tenente. In entrambi i casi, si tratta dei primi gradini della carriera che forgerà i futuri generali dei nostri corpi armati.