A poche settimane dalla strutturazione di un “fronte russo” nel mondo del commercio europeo e internazionale, motivato dalla deteriorazione dei rapporti con Mosca da parte di Europa e USA e dalla crisi ucraina, si apre verso occidente un  nuovo fronte di blocco per l’economia del globo. Si tratta dell’Argentina, che, colpita solo poche settimane fa dall’episodio del default tecnico per la complessa vicenda finanziaria dei tango bond, ora si rivale a quanto pare sulle importazioni.Â
Secondo quanto rilevato di recente dal WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio, l’Argentina in questo momento starebbe violando una serie di accordi internazionali, tra cui quelli che sovrintendono alle licenze per l’importazione, sottoscritte con gli altri player internazionali, come gli Stati Uniti, l’Europa e il Giappone.
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Secondo il WTO, cioà¨, l’Argentina starebbe violando l’accordo Gatt, in seguito ad una denuncia presentata da 43 paesi del mondo, che già tempo prima si erano lamentati della sostituzione del sistema di licenze automatiche previste dall’accordo con una serie di indicazioni di tipo protezionistico riassunte all’interno delle cosiddette dichiarazioni giurate anticipate di importazione – Djai – di stampo nazionale.
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Il mercato argentino non rappresenta quindi ora un ambiente equo per la competizione. Ma prima di conoscere il responso definitivo sulla vicenda, l’Argentina ha 90 giorni di tempo per presentare un ricorso contro l’analisi del WTO che a sua volta avrà quindi un mese di tempo per pronunciarsi sulla questione. Per la battaglia delle importazioni si prevede dunque una chiusura solo entro la fine del 2014.