àˆ allarme povertà in Italia e sempre pi๠cittadini se ne rendono conto. Sale infatti all’11,9% il numero delle famiglie italiane che nel 2016 si ètrovata nelle condizioni di “grave deprivazione materialeâ€.
A confermarlo sono i dati dell’Istat riportati dal direttore del Dipartimento per la produzione statistica dell’Istat, Roberto Monducci, nell’audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera.Â
A doversi confrontare con il primo impatto sulla povertà sono state soprattutto le persone anziane (al di sopra dei 65 anni), che passano dall’8,4% all’11,6%, e coloro che vivono in famiglie con un componente di riferimento, come un genitore, in cerca di occupazione (da 32,1% a 35,8%). In diminuzione, il numero di ragazzi al di sotto dei 18 anni che si fermano allo 12,3%, pari a 1 milione e 250 mila minori.
Nonostante il miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie, nel 2016 non si èosservata una riduzione dell’indicatore di grave deprivazione materiale, corrispondente alla quota di persone in famiglie che sperimentano sintomi di disagio.
REDDITO DI INCLUSIONE PER CONTRASTARE LA POVERTA’
Ma messo in evidenza Monducci. La situazione poi non èaffatto uguale in tutta Italia perchè ci sono consistenti differenze fra il Nord e il Sud: restano pi๠alti i valori di disagio per le famiglie residenti nel Sud Italia per le famiglie (arriviamo al triplo rispetto al nord), includendo un genitore con figli minori (17,5%) e tra i membri delle famiglie con a capo una persona che sia alla ricerca di occupazione (35,8%), in altra condizione non professionale (22,8%) o con occupazione part time (16,9%).
photo credits | thinkstock