Tasso fisso o tasso variabile? Gli italiani sembrano non avere dubbi e continuano a preferire continuano a scegliere ancora una volta il mutuo a tasso fisso che garantisce una certa sicurezza.
Il momento poi sembra essere particolarmente propizio visto che i tassi di interesse sono ai minimi storici e che le rate diventano pi๠basse grazie alla possibilità di poter optare per piani di ammortamento pi๠lunghi come conferma l’Osservatorio di dicembre di MutuiOnline.it, il portale di comparazione dei finanziamenti che vengono offerti da 45 istituti di credito.
La richiesta dei mutui arriva soprattutto dal Nord: la percentuale sale dal 39,8% al 40,9%, nel Sud e nelle Isole si passa dal 35,4% al 36,1%.
Richiedono sopratutto il mutuo i dipendenti a tempo indeterminato (76%) con un’età compresa tra i 36 ai 45 anni (38,1%) che hanno un reddito compreso fra i 10.000 e i 20.000 euro annui e le banche continuano ad erogare mutui a chi abbia un impiego a tempo indeterminato
Nel quarto trimestre 2017, il 76% del totale delle domande di mutuo sono state per il tasso fisso, il 20,8% per il tasso variabile, il 2,3% a tasso variabile con CAP. I tassi di interesse nel 2017 sono ulteriormente scesi ancora rispetto al 2016, arrivando al 2,26%.
Si allungano i tempi per la restituzione del prestito, ma si alzano gli importi per percentuali di valore pi๠alto: in media si chiedono 128.581 euro, contro i precedenti 125.976, in media la banca eroga circa 123.240 euro, contro i 121.074 euro precedenti.
RESTITUZIONE DEL MUTUO SENZA MORA, COME CHIEDERLA
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