Una delle ultime norme emanate dall’Unione Europea impone ai paesi membri di inserire nel calcolo del Pil, cioèdel prodotto interno lordo, anche i proventi di attività illecite come la droga e la prostituzione. Ma le nuove norme dell’ Eurostat a cui tutti i paesi europei si sono adeguati, tra cui anche l’ Italia, non convincono la Francia.Â
Gli esperti di statistica francesi, infatti, dall’Istituto nazionale Insee, hanno opposto un vivo rifiuto, dal momento che la prostituzione èspesso esercitata sotto forma di schiavità¹. Le norme sono entrate in vigore dal 1 di settembre e impongono l’aggiornamento del Pil con l’ aggiunta di tali attività illecite dal 22.
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Gli argomenti morali della Francia hanno quindi portato ad un calcolo diverso del suo Pil, nel quale èstato solo inserita la contabilizzazione della droga in un numero inferiore alle stime, cioèpari a soli 2 miliardi di euro, contro il giro di affari del settore, molto ramificato anche all’estero, pari a 3 miliardi di euro.
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Anche nell’ idea del Pil derivante dalla droga esiste in realtà una contraddizione secondo i francesi, in quanto coloro che ne fanno uso non sono in generale del tutto consenzienti, perchè si tratta di persone affette da un problema di tossicodipendenza. Questo argomento tuttavia nono ha convinto le autorità europee, le quali hanno inserito i dati sul traffico di droga nel Pil.
Per la Gran Bretagna i valori parlano di 6,5 miliardi di dure per la droga e di 5,4 miliardi di euro per la prostituzione. I valori dell’ illegalità sono utilizzati da tempo anche negli Stati Uniti dove tra le diverse attività èincluso anche il contrabbando.