Coldiretti sostiene che con la tracciabilità dei prodotti ittici sia stato raggiunto un ottimo risultato. Il problema evidenziato da tanti èche sui banchi dei mercati il pesce che spesso arriva èstraniero ed èfacile che sia spacciato per qualcos’altro. Adesso le cose cambieranno.Â
Il comunicato della Coldiretti èmolto chiaro: “dal pangasio del Mekong venduto come cernia al filetto di brosme spacciato per baccalà , fino all’halibut o la lenguata senegalese commercializzati come sogliola, la frode èin agguato sui banchi di vendita in Italia dove pi๠di due pesci su tre provengono dall’estero con il rischio evidente che venga offerto come Made in Italy pesce importato, anche perchè al ristorante non èobbligatorio indicare la provenienza.”
La proposta di risoluzione votata dal Parlamento europeo sulla tracciabilità dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura nella ristorazione e nella vendita al dettaglio dopo che vari studi hanno evidenziato livelli significativi di etichettatura scorretta dei prodotti ittici venduti sul mercato Ue.er contrastare le frodi il Parlamento europeo invita ora gli Stati Membri a rafforzare i controlli nazionali per contrastare le frodi, invita la Commissione a monitorare a intervalli regolari la misura in cui le informazioni richieste figurano sulle etichette e chiede di adottare misure intese a correggere la confusione causata dall’attuale obbligo di indicare sull’etichetta le zone e sotto-zone definite dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).
Il Parlamento si dichiara favorevole ad un sistema solido di tracciabilità , dallo sbarco al consumo, che infonda fiducia nei consumatori e riduca la dipendenza degli scambi commerciali dalle importazioni di prodotti della pesca e dell’acquacoltura, rafforzando cosଠil mercato Ue.