Davanti al TAR del Lazio ci sarà presto una class action avviata dal Comitato Opzione donna. Con questa opzione si dà la possibilità alle donne con almeno 57 anni d’età e 35 di contributi di andare in pensione ma con un assegno calcolato secondo le regole del sistema contributivo.Â
L’opzione donna èstata istituita dalla legge 243 del 2004. Il Comitato che adesso segue la vicenda, ècapitanato dal Daniela Maroni che ha dato il via alla raccolta firme per il ricorso davanti al TAR del Lazio contro l’INPS. Il Comitato Opzione Donna chiede che siano revocate o modificate le circolari:
Queste circolari di fatto impediscono alle lavoratrici che hanno maturato i requisiti per la pensione nel 2015 di accedere all’opzione donna. L’INPS èintervenuta sul tema il 2 dicembre scorso con un messaggio inviato agli uffici. In questo messaggio si specificava la riapertura dei termini per la domanda in attesa di ricevere altre istruzioni dai ministeri del Lavoro e dell’Economia, istruzioni che per ora non sono arrivate.
Gli sportelli INPS, quindi, anche nel 2015 devono continuare ad accettare le domande di accesso all’opzione donna. Il Comitato ritiene che il messaggio INPS sia una regolamentazione insufficiente in questo panorama previdenziale cosଠingarbugliato per chi ha deciso di avviare un ricorso collettivo che sarà depositato al TAR del Lazio.
Per l’avvio dell’azione giudiziaria in questione, sono richiesti:
- il raggiungimento del numero minimo di adesioni stabilito a quota 200 ricorrenti,
- il pagamento di un contributo di 300 euro per tasse e spese,
- la stampa e l’invio agli avvocati che seguono il ricorso (Sacco e Maestri) del modello di mandato difensivo
Il versamento potrà essere fatto soltanto tramite bonifico sul conto corrente dedicato alla class action e a partire da domani 16 febbraio. Il ricorso dovrà essere presentato entro il 31 marzo 2015 e il TAR in una data compresa tra il 90esimo e il 120esimo giorno dal deposito dovrà fissare un’udienza.