Una specie di rinvio della discussione finale e forse anche del problema, quella proposta dal ministero del Lavoro ai sindacati. Era stato avviato infatti un confronto su pensioni e lavoro.Â
Al termine della riunione con i sindacati CGIL, CISL e UIL, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Poletti, ha rilasciato un’importante dichiarazione che non esprime soltanto la soddisfazione per il confronto avviato, ma rimanda i lavori a settembre, una specie di road map che èstata accolta come un “pensiamo in questo frangente, cosa fare per i lavoratori da settembre”.
“Sono soddisfatto per il lavoro che si èsviluppato fino ad ora e per l’andamento dell’incontro di oggi, che ci ha consentito di fare il punto sullo stato del confronto di queste settimane sui temi della previdenza e delle politiche attive per il lavoro.
In particolare, per quanto riguarda le politiche attive del lavoro abbiamo deciso di incontrarci di nuovo nei primi giorni di settembre con l’obiettivo di valutare le proposte che potranno trovare una collocazione nel decreto correttivo al Jobs Act, ad esempio sul tema di un intervento sugli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi industriale complessa. Per quanto riguarda il campo della previdenza, la ripresa del confronto ci consentirà di individuare le priorità che potranno trovare una risposta, avendo pi๠chiari i riferimenti macroeconomici essenziali per la definizione della legge di bilancio”.
La riforma delle pensioni e quella degli ammortizzatori sociali caratterizzeranno il nostro autunno caldo. Il governo intanto ha fatto già la sua proposta in 5 punti per il settore previdenziale. Ci sarà da inserire in calendario anche una revisione accurata dei dati sull’occupazione.