D’altro canto, le richieste di combustibili fossili da parte del genere umano crescono anno dopo anno, anche e soprattutto in virt๠dell’industrializzazione di Paesi popolatissimi (Cina, India, Indonesia, Brasile…) che un tempo avevano esigenze ben minori.
Tuttavia, prima di preoccuparsi della fine delle risorse petrolifere (che avverrà presumibilmente entro i tre quarti di questo secolo), c’ un’altra questione, molto meno conosciuta dall’uomo della strada eppure altrettanto preoccupante secondo gli esperti: il cosiddetto “piccoâ€, ossia il momento in cui la domanda di petrolio supererà l’offerta disponibile.
Le previsioni sulla data del picco, un tempo molto eterogenee, oggi tendono a concordare sull’anno 2015, e dunque un’epoca molto vicina. Fra cinque anni, dunque, le richieste di petrolio provenienti da tutto il mondo supereranno la produzione che, per quanto a pieno regime, metteranno in campo i Paesi mediorientali, la Russia e gli altri detentori dell’oro nero.
Già oggi siamo sul filo del rasoio: nel 2010 si dovrebbero consumare in tutto 86,5 milioni di barili contro una produzione di 86,6. àˆ vero che la capacità produttiva a pieno regime puà², secondo i calcoli pi๠ottimistici, arrivare a 92 milioni (ma molti ne dubitano), ma èanche vero che la domanda salirà certamente oltre.
Cosa succederà a quel punto? Inevitabilmente i prezzi saliranno alle stelle e molti dovranno guardare a fonti energetiche alternative. E se, come tanti paventano, dovesse anche esserci un conflitto in Iran (secondo Paese produttore al mondo), la catastrofe economica sarebbe devastante.
Fonte: Il Sole 24 Ore