In pratica, al ridursi del R.O.L. si riducono anche gli oneri finanziari deducibili: lo scopo del legislatore era quello di spingere gli imprenditori a capitalizzare le proprie aziende con robuste iniezioni di capitale proprio e di ridurre cosଠla dipendenza dalle banche.
La crisi ha perಠtrasformato questo proposito virtuoso in una trappola fiscale. àˆ ancora presto per trarre le conclusioni (si deve attendere almeno i primi mesi del 2010 per conoscere i risultati delle analisi statistiche sulle dichiarazioni), ma le prime rilevazioni mettono in luce le difficoltà in cui si dibattono soprattutto le piccole e medie imprese del nostro Paese: salvo eccezioni, infatti, sono proprio loro i soggetti maggiormente esposti nei confronti di banche e finanziatori vari, e sono sempre loro quelli che principalmente hanno visto il proprio reddito operativo lordo precipitare verso il basso negli ultimi mesi.
La conseguenza èl’indeducibilità di una gran parte dei loro oneri e un conseguente aumento anche pesante della pressione fiscale. Una situazione di difficile risoluzione, almeno fino a quando non si ritornerà ad una fase economica di crescita.
Problemi molto minori per le grandi società , soprattutto se quotate: infatti esse sono in genere relativamente meno indebitate e comunque sopportano meglio la pressione del Fisco.
Per le PMI l’unico magro sollievo potrà arrivare dall’annunciatissima attenuazione del rigore degli studi di settore.