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Pressione fiscale, Italia terza tra i paesi Ocse

L’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha comunicato i dati contenuti nelle stime preliminari relative all’anno scorso, in base ai quali in termini di pressione fiscale all’Italia spetta il terzo gradino del podio, un risultato che gli italiani avrebbero preferito non portare a casa.

L’italia èdunque riuscita a scavalcare il Belgio per via di una crescita della pressione fiscale dal 43,3% del prodotto interno lordo del 2008 al 43,5% del 2009. Prima dell’Italia per il 2009 si collocano quindi solo la Danimarca con il 48,2% e la Svezia con il 46,4%.


Al Bel Paese spetta la maglia nera anche per quanto riguarda l’occupazione giovanile. In base ai dati diffusi dall’Ocse, infatti, l’Italia èal penultimo posto tra i 33 Paesi membri in quanto solo il 21,7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni èoccupato, contro una media Ocse del 40,2%. Dietro l’Italia c’èsolo l’Ungheria con il 18,1%.

Come se non bastasse, inoltre, l’Italia ha anche il minor tasso di occupati tra i giovani laureati e la maggior percentuale di giovani cosiddetti “falsi autonomi”, ossia giovani occupati italiani che risultano autonomi ma senza dipendenti. In quest’ultimo caso, in particolare, la percentuale èdel 10% contro una media del 3% nell’Ue.

Dai dati diffusi dall’Ocse, inoltre, risulta che in Italia tra gli occupati il 44,4% ha un impiego precario e il 18,8% lavora part time, mentre tra i disoccupati oltre il 40% sono senza lavoro da lungo tempo e il 15,9% non studiano e non lavorano.