Ovviamente questi dati vanno presi con molte cautele: non tutti i redditi vanno a costituire la base imponibile IRPEF e vengono dunque dichiarati, senza contare inoltre la massiccia presenza dell’evasione fiscale e del lavoro sommerso, che inquina l’attendibilità dei numeri.
Ma, sia pure con queste attenzioni, i risultati sono inequivocabili e indicano quanto sia ancora forte il secolare divario fra Nord e Sud.
Confrontando le centodiciannove città che costituiscono capoluogo di provincia, risulta ancora una volta Milano la città con il pi๠elevato reddito pro-capite, pari a 30.009 euro.
La Lombardia esce a testa altissima: subito dopo il capoluogo si posizionano Bergamo, Monza e Pavia, ed èsolo con Padova, quinta, che si varcano i confini regionali. Siena (ottava) èil primo capoluogo del Centro, seguita al nono posto da Roma. Fra Sud e Isole, la prima classificata èinvece Cagliari, ventottesima.
Queste le altre grandi città : Bologna èsesta, Firenze diciassettesima, Torino ventisettesima, Genova trentaseiesima, Bari cinquantottesima, Napoli sessantasettesima, Palermo settantatreesima.
L’ultima città settentrionale èGorizia (ottantacinquesima), e l’ultima centrale èUrbino (novantanovesima): gli ultimi venti posti, invece, sono tutti occupati da capoluoghi del Mezzogiorno. All’ultimo posto troviamo Andria, i cui abitanti hanno dichiarato mediamente 11.569 euro, preceduta di poco da Barletta e Villacidro.
Infine, una curiosità : spostando l’attenzione dai capoluoghi all’insieme di tutti i Comuni italiani (8.101), al primissimo posto troviamo Medea (GO), il cui reddito medio pro-capite èpari a 54.488 euro. Dato sorprendente, soprattutto se si considera, come già accennato, che proprio il capoluogo di riferimento, Gorizia, èl’ultima città del Nord.