Il numero totale delle imprese attive sale cosଠa 6.095.097 (una su ogni 9,5 abitanti), confermando l’italica tendenza a diffondere le piccole e piccolissime aziende prevalentemente a carattere individuale e familiare.
Per quanto riguarda i macrosettori di attività , la gran parte delle nuove aziende opera nel settore commerciale e in quello dei servizi alle imprese.
Da notare l’apporto significativo delle nuove ditte costituite nel trimestre da immigrati stranieri, ben 8.932 contro 6.084 che hanno chiuso l’attività , a confermare un ambito attivissimo e perfino convulso.
I dati descritti sono motivo di soddisfazione per il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, che in un’intervista al Sole 24 Ore commenta queste statistiche come una reazione alle difficoltà contingenti da parte degli imprenditori italiani, che starebbero “resistendo al prolungarsi della crisi mettendo in campo tutte le proprie risorseâ€.
Dardanello, tuttavia, non sembra troppo ottimista rivolgendo lo sguardo al futuro, poichè le aziende italiane, in gran parte piccole e strutturalmente fragili, soffrono delle difficoltà dell’accesso al credito e della riduzione dei consumi: la loro resistenza alla crisi non potrà dunque essere infinita, e sarà perciಠbene trarre delle conclusioni soltanto quando la recessione sarà alle spalle, per vedere solo in quel momento quante vittime si sarà lasciata alle spalle.
Interessante anche leggere il bilancio delle imprese italiane nel corso del 2009.