Secondo l’analisi del ministro, infatti, i cittadini che oggi hanno pi๠di sessantacinque anni sono il 20% della popolazione, ma supereranno il 33% entro i prossimi quarant’anni. Inevitabile, quindi, che la percentuale dei non autosufficienti sia destinata a crescere progressivamente, sebbene già oggi lo stato dei conti pubblici sia in affanno. Circa l’1,13% del prodotto interno lordo, infatti, èimpiegato in questo settore.
Oggi i cittadini non autosufficienti sono circa due milioni, ma per la loro assistenza l’Italia si divide in due. Va premesso che, oltre all’indennità di accompagnamento, l’assistenza pubblica èprestata con i ricoveri ospedalieri e con i servizi integrati sul territorio: i primi costano nettamente di pi๠e non sempre sono necessari.
Le Regioni del Centro-Nord, secondo Sacconi, presentano oggi i conti in ordine: con gli anni sono stati drasticamente tagliati i ricoveri ed èstata potenziata l’assistenza domiciliare. Nelle Regioni del Centro-Sud, invece, si verifica la situazione opposta, con notevoli profili di rischio sulla tenuta finanziaria. La qualità dei servizi offerti, inoltre, appare qualitativamente inferiore proprio nel Mezzogiorno.
Quanto all’indennità di accompagnamento, il rapporto del ministro indica come le richieste siano pi๠forti proprio là dove i servizi domiciliari sono pi๠carenti, e quindi, ancora una volta, nel Meridione.
Quanto all’esercito delle badanti e degli altri assistenti privati, si stima che siano oggi circa 770.000, per lo pi๠di passaporto straniero. Di costoro, almeno il 70% èprivo di un contratto di lavoro regolare.
Fonte: La Repubblica