Una recente ricerca scientifica dimostra che un lavoro stimolante èin grado di ridurre ai minimi termini il rischio di contrarre malattie. Una buona notizia per i lavoratori, un incentivo a lottare sempre per trovare soddisfazione in quel che si fa.Â
Di quali patologie parla la ricerca? Dell’Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative. La ricerca riportata anche da Repubblica.it spiega che se sul posto di lavoro èrichiesto un impegno cognitivo notevole e c’èla possibilità di interagire con altre persone, èfacile che il pericolo della demenza senile si allontani. A dirlo sono i ricercatori del Wisconsin Alzheimer’s Disease Research Center e del Wisconsin Alzheimer’s Institute che hanno presentato i risultati della ricerca durante la Conferenza internazionale dell’Alzheimer Association che si ètenuta a Toronto lo scorso luglio.
“Questi dati indicano che uno stile di vita pi๠stimolante e un lavoro complesso che implica la relazione con altre persone consentono di mantenere una migliore funzione cognitiva in età avanzata.”
A suffragare questa prima teoria c’èpoi quel che dicono i ricercatori del Baycrest Health Science di Toronto
“Questi studi ci dicono quanto potente puಠessere la riserva cognitiva (la capacità del cervello di resistere ai danni e mantenersi funzionale, a cui contribuiscono i livelli cognitivi durante l’infanzia, il livello di istruzione e il lavoro svolto da adulti) nel proteggere il cervello dalla malattia, ècome un superpotere. Oltre ai trattamenti farmacologici èsempre pi๠evidente che abbiamo bisogno di guardare anche i fattori legati allo stile di vita per trattare e prevenire Alzheimer e altri tipi di demenzaâ€.
Insomma non soltanto per alleggerire il sistema pensionistico ma anche per garantire la salute dei propri cittadini, dovrebbero essere proposti lavori difficili ma soddisfacenti da punto di vista cognitivo ma anche economico. Non trovate?