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Come risvegliare il conto dormiente

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Come ormai tutti sanno, da qualche mese èntrata in vigore la temuta legge sulla “dormienza” dei conti correnti bancari o postali: dopo dieci anni in cui tale conto non èstato movimentato dal suo titolare, le somme depositate rischiano di essere avocate allo Stato.

Prima che questo avvenga, perà², c’ un passaggio intermedio: la banca deve infatti informare il correntista che versa in tale situazione del possibile rischio che incorre sui suoi risparmi e lo invita ad attivarsi per risvegliare il conto.


Solo se dopo centottanta giorni da questa comunicazione il cliente non ha dato segni di vita, scattano le conseguenze di legge e il conto viene estinto a favore dello Stato.

Per interrompere la dormienza e allontanare il pericolo (per almeno altri dieci anni), il cliente ha diverse strade davanti a sè.


àˆ richiesto, infatti, che egli effettui una qualunque operazione con il conto in questione: prelievi o versamenti, bonifici a terzi, domanda per ottenere un carnet di assegni, richiesta di un estratto conto, o anche solo la comunicazione di variazione dati anagrafici, per esempio in occasione di un cambio di residenza o dello stato civile.

In alternativa, èanche possibile limitarsi a comunicare alla banca, dopo il ricevimento dell’avviso di cui sopra, di intendere proseguire il rapporto di conto corrente in essere, purchè questa comunicazione avvenga entro i centottanta giorni canonici.
àˆ anche ammesso che tali operazioni siano compiute tramite un proprio delegato munito di firma.

L’ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha, tuttavia, escluso che la dormienza possa essere interrotta da atti compiuti da terzi, stante la stesura letterale del testo di legge.
Il semplice e automatico della pensione o dello stipendio da parte del sostituto d’imposta, dunque, non integra gli estremi perchè la dormienza sia interrotta.