La nota integrativa, cosà¬, deve riportare una montagna di dati che non smette pi๠di crescere, in virt๠dei continui ritocchi apportati sull’articolo 2427 del codice civile, che ne regola il contenuto.
Per i bilanci ordinari riferiti all’esercizio la cui data d’inizio èsuccessiva al 21 novembre 2008 (e dunque, nella stragrande generalità dei casi, i bilanci del 2009), la nota integrativa deve contenere per la prima volta due nuove informazioni, peraltro di contenuto molto corposo: le operazioni con parti correlate, su cui torneremo nel prossimo articolo, e gli accordi fuori bilancio, che descriviamo ora.
Si tratta di intese che non comportano effetti diretti di natura patrimoniale o reddituale, e che dunque non comportano variazioni nello Stato Patrimoniale o nel Conto Economico, ma che tuttavia sono di tale rilevanza da dover comunque mettere a parte gli stakeholders.
Tali accordi, infatti, possono comportare benefici o sottoporre l’azienda a pericolosi rischi che vanno dunque evidenziati per valutare a tutto tondo la situazione societaria.
Gli accordi fuori bilancio possono essere molto numerosi e diversi. Fra le casistiche pi๠interessanti e diffuse, ricordiamo le intestazioni patrimoniali tramite società fiduciarie, gli impegni, i contratti di vendita e riacquisto di beni o titoli finanziari, gli obblighi legati a contratti di factoring e leasing, l’esternalizzazione di determinate funzioni aziendali.
Nei bilanci abbreviati, èsufficiente indicare solamente gli obiettivi degli accordi fuori bilancio, senza dover necessariamente stimarne gli effetti patrimoniali ed economici.