Ritornando all’esempio già descritto: immaginiamo che al termine del primo anno siano stati sostenuti per la commessa costi totali pari a trecentomila euro.
Prevedendo di sostenere in tutto costi per un milione, possiamo dire che l’opera èstata compiuta per il 30%, e dunque attribuire all’esercizio in chiusura il 30% di ricavi totali: € 450.000 su un milione e mezzo. Dunque attribuiremo alle rimanenze finali il valore di € 450.000, pari alla quota di corrispettivi che, come richiede la legge, si possono ritenere “ragionevolmente maturatiâ€.
Se perಠalla fine dell’anno sussistono delle materie prime ancora non incorporate nell’opera in costruzione (i cosiddetti “materiali a pièd’operaâ€), dovremo considerarle a parte e valutarle al costo, sottraendole dalle altre rimanenze.
Un altro metodo contabile èquello del “parametro fisicoâ€: si chiede ad un perito di eseguire una valutazione e di dichiarare qual à¨, secondo lui, la percentuale dell’opera che al 31 dicembre appare compiuta; e in conformità a tale valutazione si ripartirà il profitto attraverso gli anni valorizzando di conseguenza le rimanenze.
Una scelta del genere, tuttavia, ha un suo senso solo per una commessa fortemente omogenea: la costruzione di una strada, ad esempio; se l’opera completa fosse di cinque chilometri e se ne fossero costruiti due, si puಠattribuire alle rimanenze un valore pari al 40% dei ricavi totali. Se l’opera fosse una nave, invece, tali misurazioni sarebbero molto pi๠arbitrarie.