Il valore di realizzo non èsempre semplice da individuare: il discorso va infatti differenziato secondo la tipologia delle rimanenze di magazzino. Possiamo infatti individuare cinque categorie differenti: materie prime, merci, semilavorati, prodotti in corsi di lavorazione e prodotti finiti.
Per l’esattezza, parliamo di “merci†a proposito di beni acquistati per essere rivenduti cosଠcome sono e di “prodotti†con riferimento a beni realizzati con processi di trasformazione interna. Ricordiamo, inoltre, che i “prodotti in corso di lavorazione†sono beni il cui processo di trasformazione deve essere portato a termine e che al momento sono inutilizzabili, mentre i “semilavorati†sono componenti che potrebbero essere cedute sul mercato anche cosଠcome sono.
Ebbene, il valore di realizzo attribuibile a materie prime e merci èquello di mercato, senza particolari considerazioni.
Per i prodotti finiti, invece, individuiamo la sommatoria del valore delle materie impiegate e degli altri costi diretti sostenuti (come la manodopera), pi๠una quota ragionevole dei costi indiretti (amministrazione, marketing, oneri finanziari…) attribuibili a quella specifica produzione, meno i costi che possiamo prevedere sosterremo per la loro cessione.
Infine, per semilavorati e prodotti in corso di lavorazione possiamo applicare la stessa formula valida per i prodotti finiti, sottraendo perಠdal risultato complessivo i “costi di completamentoâ€, ossia i costi che possiamo ipotizzare dobbiamo ancora sostenere per arrivare, appunto, al prodotto finito.