Emergono delle importanti novità per quanto riguarda il discorso dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Solo di inizio mese di luglio le notizie ed i dati parlavano di pagamenti della pubblica amministrazione ancora in ritardo. Questo aveva fatto pensare che i tanto annunciati provvedimenti del Governo Letta nella sua fase iniziale, non avevano in realtà sbloccato interamente i famosi 40 miliardi.
Adesso perಠemerge una importante novità che potrebbe veramente dare respiro alle imprese, proprio perchè lo Stato potrà elargire e pagare i suoi debiti perchè sarà lui stesso garantire i proprio debiti.
Sarà infatti proprio lo stato italiano a garantire  il pagamento dei debiti di parte corrente della pubblica amministrazione. In questo modo le imprese creditrici potranno cedere le somme attese a una banca o a un intermediario finanziario. Questo significa che le banche con queste garanzie in mano potranno elargire dei prestiti e dei finanziamenti alla imprese stesse che acquisiranno cosଠnuova liquidità , condizione che consentirà loro di pagare dipendenti e ulteriori debiti accumulati per la maggior parte di esse proprio a causa dell’attesa nel riscuotere la parte di lavori effettuato per conto della pubblica amministrazione stessa.
Il Garante dell’operazione sarà il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il cosiddetto Mef  ha infatti in previsione di costituire un fondo ad hoc presso la Cassa depositi e prestiti per tutelare gli istituti di credito, cioèuna vera e propria garanzia per tutelare le banche una volta che hanno emesso i finanziamenti in cambio dei titoli di credito elargiti dalle imprese stesse.
Sebbene questa sia una garanzia statale già annunciata, il provvedimento scatterà solo nel momento in cui verranno individuate le risorse da destinare al fondo. Diciamo quindi che c’èl’idea, ma al solito mancano le risorse. Questa èla condizione posta dalla commissione bilancio del senato per dare il via libera all’approvazione dell’emendamento al decreto legge sul lavoro, in particolare il  DL 76/2013. L’emendamento èstato presentato da Giorgio Santini e Gian Carlo Sangalli (Pd) e approvato all’unanimità dall’intero Senato della Repubblica. L’operazione avrà inizio il prossimo 1 gennaio 2014 e dovrebbe sbloccare altri 20-25 miliardi che vanno ad aggiungersi ai 40 già messi in pagamento dal decreto legge numero 35 per il biennio 2013-2014.