La burocrazia èconsiderata da sempre una zavorra. Invece che semplificare e codificare la vita delle imprese, la burocrazia finisce per tarpare le ali agli imprenditori. Lo spiega anche una ricerca effettuata dal Comune di Torino che vuole lanciare entro l’anno un piano finanziario coinvolgendo atenei, industrie, regione e governo.
Attirare imprese ècruciale per far decollare l’economia di un territorio. Lo ha capito il comune di Torino che ha deciso di fare quadrato non soltanto con le altre istituzioni, con il governo e con la regione, ma anche con il tessuto imprenditoriale piemontese e con gli atenei presenti in loco che danno respiro alla ricerca. Recuperare la fiducia degli imprenditori èil primo passo per aprirsi alla competizione globale.
Il problema che deve affrontare Torino perಠèl’eccessiva burocrazia necessaria per far partire un’impresa. Chiara Appendino, il nuovo sindaco di Torino ha deciso di avviare pertanto una piattaforma “Open for Business” che dovrà portare ad un accordo da concretizzare entro l’anno. La regia del progetto èaffidata Ceip, l’agenzia regionale per l’internazionalizzazione alla cui guida c’èPierpaolo Antonioli, il numero uno di General Motors Powertrain Europe.
Il progetto andrà avanti in questo modo: prima di tutto si costruirà una mappa delle imprese disponibili ad investire nel territorio torinese, poi si cercherà di fare un censimento delle competenze disponibili e poi si cercheranno nuovi potenziali investitori. A questi, èormai un imperativo si proporranno condizioni di favore, una burocrazia pi๠snella che sarà accompagnata da condizioni fiscali di favore. La dichiarazione del sindaco Appendino, quindi, èquesta:
«Già ora Torino puಠoffrire un vantaggio competitivo per chi desideri insediare le proprie attività . Il nostro obiettivo èaumentarlo, sfruttando leve fiscali e urbanistiche e riducendo la burocrazia».