Lo Stato ha bisogno di fare cassa e per recuperare liquidità si pensa alla pace fiscale e nell’immediato periodo estivo: ma sarà davvero cosà¬? A frenare gli entusiasmi ci ha pensato il neo ministro dell’economia Giovanni Tria che ha chiaramente detto che ènecessario fare i conti prima di poter parlare di pace fiscale.
La liquidità di fatto sarebbe necessaria per far partire il riordino delle aliquote IRPEF, il reddito di cittadinanza, la riforma delle pensioni e la fax tax. E allora? La pace fiscale al vaglio del governo sarebbe una sorta di maxi rottamazione per punterebbe a includere tutti i ruoli, iscritti a partire dal 2014 con l’obiettivo di recuperare 35 miliardi di euro.
Non si tratterebbe effettivamente di un condono fiscale, ma si una sorta di sanatoria parziale per i piccoli debitori in difficoltà che possa favorire definitivamente l’estinzione del debito tramite un saldo e lo stralcio dell’importo dovuto, nelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica.
Di fatto si tratterebbe di una super-rottamazione delle cartelle di pagamento per contribuenti indietro con il versamento di tasse e contributi INPS per motivi economici che sarebbe rivolta a cittadini comuni in difficoltà e non degli evasori seriali. Sarebbe perಠprevisto il tetto massimo per il debito accumulato pari a 200mila euro senza dimenticare che i casi verrebbero valutati uno per uno e so penserebbe a tre diverse aliquote di sanatoria: 20%, 10%, 6% che varierebbero in base alle possibilità economiche del debitore in questione.
Ma per il momento si tratta ipotesi: il Ministro Tria frena.
ROTTAMAZIONE DI CARTELLE, àˆ BOOM DI ADESIONI
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