Nel corso degli ultimi mesi una violenta ondata di maltempo si èabbattuta sull’Italia, colpendo in particolare le regioni del nord. L’instabilità del clima, che si èmanifestato attraverso violente e inaspettate piogge, temporali sparsi e pesanti grandinate, ha provocato danni ingenti soprattutto al settore dell’agricoltura, già in parte messo in ginocchio da un clima di costante recessione.Â
analisi
Aumenta il surplus dell’Eurozona nel mese di giugno 2014
Nell’ultimo periodo non arrivano solo notizie negative per l’Eurozona, ma anche qualche notizia positiva. E’ infatti aumentato il surplus della bilancia commerciale da parte di quest’ultima verso gli altri paesi del momento, e nonostante il dato contemporaneo che ha mostrato un calo delle esportazioni.Â
Continua la crisi del settore dell’edilizia anche nel 2014
Il settore dell’edilizia èstato uno dei pi๠colpiti dalla crisi economica degli ultimi anni, ma nel 2014 il suo livello di salute non appare ancora sufficientemente adeguato. Continua, infatti, anche negli ultimi 12 mesi la sofferenza dell’interno comparto, con una serie di fenomeni che mettono in luce quanto si sia ancora lontani da una possibile ripresa.Â
La crescita dell’Inghilterra, della Francia e del Portogallo nel 2014
In un post pubblicato prima di questo abbiamo visto che nel corso del 2014 anche uno dei paesi pi๠promettenti per l’economia europea, la Germania, ha subito una battuta di arresto nei confronti del suo PIL, il prodotto interno lordo, che dopo circa due anni di incrementi ècalado addirittura dello 0,2 per cento.Â
Moody’s riduce le stime sulla crescita del PIL dell’Italia
Arrivano in Italia le previsioni di Moody’s sulla crescita dell’economia nazionale e in particolar modo del PIL, il prodotto interno lordo, grande infermo della nostra economia, finito da diverso tempo sotto la lente di ingrandimento degli osservatori internazionali. Le analisi della crescita della produzione, infatti, sono in questo periodo al centro della maggior parte dei rilievi nazionali e internazionali sull’Italia.Â
La metà dei negozi italiani resta aperta in estate a causa della crisi
In estate i negozi italiani piuttosto che chiusi per ferie saranno aperti per crisi. Non ci sarà infatti riposo estivo per moltissimi esercenti, cosଠcome ha rivelato l’associazione di categoria piuttosto di recente, per cercare di porre un freno alla recessione. Nei primi sei mesi dell’anno, del resto, in Italia sono stati persi circa 1,7 miliardi di consumi, e i negozianti provano a recuperare qualcosa nel corso delle vacanze.Â
Vendita asta pubblica oggetti in pegno
I pegni non riscattati, oppure che non sono statirinnovati entro trenta giorni dalla scadenza dei prestiti, vengono posti in vendita all’asta pubblica, proprio nei giorni e con le modalità stabiliti dalla Direzione Generale. L’asta viene effettuata negli uffici della sezione di credito su pegno o in appositi locali che facilitino il concorso del pubblico.
Calano ancora gli introiti Iva
Il calo dei consumi si riflette sull’occupazione, ma questo non èil solo settore che viene colpito. Ovviamente l’intero sistema economico èlegato e, come un cane che si morde la coda, il calo dei consumi colpisce le imprese che sono costrette a chiudere, ma va a colpire anche le casse dello stato che mettono in tasca meno soldi derivanti dalle imposte indirette, come gli introiti Iva, e dalle imposte dirette.
Crollo consumi si riflette su occupazione
L’Italia continua ad affrontare una grave e prolungata fase di recessione, che fa sentire tutti i suoi effetti anche sui consumi. Le famiglie tartassate da una alta imposizione fiscale congiunta ad una mancanza di lavoro vedono il reddito disponibile ridursi e i consumi calano. Una ulteriore piaga che si abbatte sui consumi èla mancanza di fiducia nel futuro. Le famiglie, anche quelle benestanti, non prevedono un futuro roseo e nella speranza di evitare dei problemi in futuro fanno economia ed abbattono la quota dedicata ai consumi. Ciಠsi riflette quindi anche nel mondo dell’impresa, che vede calare la produzione, e conseguentemente anche sul mondo del lavoro che vede aumentare la disoccupazione a causa della chiusura di fabbriche, aziende e negozi.
Scendono i costi dei conto correnti
I  costi medi per il mantenimento di un conto corrente sono scesi ulteriormente durante l’ultimo anno. La spesa per mantenere un conto è stata pari a 101 euro nel 2012, che rappresenta quindi una diminuzione di 4,80 euro rispetto all’anno precedente e di ben 9,20 euro in meno rispetto al 2010. I costi sullo scoperto di conto e quelli per i finanziamenti in conto corrente si attestano al livello di 86,90 euro. Le cose cambiano per coloro che hanno aperto un conto lo scorso anno; infatti i costi sono nettamente inferiori.
Antitrust denuncia aumento tariffe RC auto
L’Antitrust nella figura del suo garante Pitruzzella ha calcolato e quindi denunciato che il premio medio della Rc auto in Italia èpari a circa il doppio di quello pagato in Francia o Portogallo; questo livello supera di ben l’80 per cento quello pagato in Germania dai cittadini tedeschi. Una percentuale che ha fatto gridare all’allarme l’autorità garante della concorrenza. Lo stesso presidente Pitruzzella ha voluto annunciare questi dati piuttosto allarmanti.
Studi settore 2013
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Gli studi di settore permettono di stimare i ricavi o i compensi che possono essere attribuiti al contribuente ma individuano anche le relazioni esistenti tra le variabili strutturali e contabili delle imprese e dei lavoratori autonomi con riferimento al settore economico di appartenenza, ai prodotti e servizi oggetto dell’attività , alla localizzazione geografica e agli altri elementi significativi.
Verifiche periodiche attrezzature di lavoro
Il ministero del Lavoro ha pubblicato una circolare per chiarire alcuni aspetti inerenti le verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro. In particolare con la circolare n. 18 del 23 maggio 2013 il ministero fornisce delle delucidazioni in merito al decreto ministeriale dell’11 aprile 2011. La comunicazione si èresa necessaria vista la confusione che regna sul tema a tutti i livelli.
Imprese del Sud in forte difficoltà
Una ricerca effettuata da Confcommercio-Imprese in collaborazione con Format ricerche denuncia la difficile situazione in cui si trovano gli imprenditori del sud. Uno dei tanti report che escono ormai quasi quotidianamente sulla disastrosa situazione economica italiana e che vedono il Mezzogiorno del paese sempre un passo indietro rispetto alle altri parti di Italia.
Dall’indagine emerge che il 66.3% degli imprenditori del Sud dichiara che la situazione della sua impresa èpeggiorata nel corso dell’ultimo quadrimestre e la metà di loro, precisamente il 50,4%, ritiene che a luglio la situazione sarà ancora peggiore. Valutazioni portate dalle previsioni del giro di affari e dal senso di sfiducia che si ègenerato in tutta la classe imprenditoriale italiana.
Livello occupazionale pre-crisi nel 2076
Il nuovo studio effettuato dalla CGIL lancia dati allarmanti sulla difficile situazione economica ed occupazionale italiana. L’ufficio economico della CGIL ha infatti stimato che i livelli occupazionali raggiunti dall’Italia nel 2007, anno precedente alla prima delle due crisi che hanno colpito il Vecchio Continente, verranno raggiunti solamente fra 63 anni, ovvero nel 2076. Dati che seguono l’allarmante notizia sulla diminuzione delle assunzioni nel secondo trimestre 2013.