Definizione di tributo, imposta e tassa

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Nel linguaggio corrente, i concetti di “tributo”, “imposta” e “tassa” sono utilizzati indifferentemente come sinonimi. In dottrina, perà², esistono delle precise distinzioni.

La categoria generale, in cui rientrano le altre, èquella dei tributi (dal latino tribà¹ere, cioè“dare”). Si definisce tributo ogni forma di prestazione patrimoniale imposta dagli enti pubblici. Il carattere dell’imposizione èfondamentale, e distingue i tributi da altre forme di incassi pubblici, come la vendita di prodotti sul mercato o gli utili provenienti da investimenti finanziari.

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Raddoppio termini accertamento

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L’Amministrazione Finanziaria puಠavviare accertamenti su imposte dirette e IVA entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui èinviata la relativa dichiarazione; se quest’ultima èstata omessa o èdichiarata nulla, il termine slitta di un anno.

Percià², i controlli sull’IVA del 2009, poichè la dichiarazione èda inviarsi nel 2010, possono essere avviati entro il 31 dicembre 2014 o 2015 secondo i casi. Fino alle stesse date i contribuenti devono conservare fatture, libri contabili ecc.

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Ritenuta d’acconto professionisti

In caso di prestazioni tra professioni, la ritenuta d’acconto assume la forma di trattenuta che grava sui compensi corrisposti nei confronti di un altro soggetto titolare di partita Iva. In questo caso il soggetto tenuto a corrispondere il compenso assume le vesti di sostituto d’imposta effettuando il versamento a favore del fisco in sostituzione del professionista legittimato a ricevere il compenso, al quale viene quindi detratta una parte della somma dovuta per la prestazione resa.

Il soggetto tenuto al pagamento, dunque, non pagherà  l’intero ammontare fatturato ma solo la differenza al netto della ritenuta, compilando il modulo ritenuta d’acconto tra professionisti. Anche in questo caso l’aliquota èpari 20% dell’imponibile, tuttavia per alcune particolari tipologie di operazioni e per particolari categorie professionali esistono delle deroghe, come avviene nel caso della ritenuta d’acconto ridotta.

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Stampa dei libri contabili entro il 31 dicembre

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Ormai solo le microaziende o i piccoli professionisti con modesto volume d’affari mantengono la propria contabilità  su registri a tenuta manuale. La stragrande maggioranza degli appartenenti al “popolo delle partite IVA”, infatti, utilizza appositi e spesso sofisticati software di contabilità  utili a digitalizzare i libri sociali e i registri contabili.

Per chi tiene la contabilità  manuale, la legge fissa date precise entro cui ogni operazione deve essere registrata (per le scritture nel libro giornale, ad esempio, la scadenza èdi sessanta giorni); i medesimi termini devono essere rispettati anche nell’inserimento dei dati nell’eventuale software contabile.

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Controlli per visto di conformità  (seconda parte)

visto di conformità 

I controlli che l’incaricato deve eseguire prima di apporre il visto di conformità  sono dunque prevalentemente formali. Questa premessa, perà², trova parziali smentite nella parte finale della circolare 57/2009 dell’Agenzia delle Entrate.

Esistono infatti alcune situazioni in cui la circolare richiede di eseguire controlli pi๠approfonditi, e (sebbene non sia detto esplicitamente) pare necessario andare nel merito dell’operazione, oltre la correttezza delle fatture o dei registri contabili. àˆ perಠancora da capire come tali controlli approfonditi debbano essere condotti.

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Controlli per visto di conformità  (prima parte)

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L’aspetto pi๠atteso e importante della circolare 57/2009 sul visto di conformità  da apporre sulla dichiarazione IVA per consentire le compensazioni di crediti d’imposta superiori a quindicimila euro concerne i controlli da eseguire.

I professionisti incaricati devono accertare che il credito dichiarato sia effettivamente sussistente; ma èfacile capire che, se una grande azienda emette e riceve ogni anno centinaia o migliaia di fatture, un controllo approfondito diviene un’attività  enorme se non impossibile.

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Visto di conformità , nuove istruzioni

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La circolare 57/2009 dell’Agenzia delle Entrate ritorna sul tema del visto di conformità  da apporre sulla futura dichiarazione IVA, indispensabile per compensare in F24 eventuali crediti superiori a quindicimila euro.

Contemporaneamente èstato varata la nuova bozza della dichiarazione IVA: èla terza versione, presumibilmente quella definitiva. Non a caso sono state rilasciate anche le istruzioni per la compilazione, che in genere sono il segnale che altre variazioni non vi saranno.

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Tasso interesse ravvedimento in calo

Per tutta una serie di ipotesi, la legge fa riferimento al “tasso d’interesse legale”: si tratta di un’aliquota percentuale sulla base della quale maturano gli interessi su un debito non saldato, e si contrappone al “tasso d’interesse convenzionale” che èfissato liberamente dalle parti interessate (purchè non si superino i livelli dell’usura).

L’articolo 1284 del codice civile attribuisce al ministro delle Finanze il compito di determinare il saggio d’interesse legale, aggiornandolo periodicamente sulla base del tasso d’inflazione e del rendimento dei titoli di Stato; e poichè questo tasso di riferimento, oggigiorno, èmolto basso come effetto diretto della recessione in corso, anche il ministero ha dovuto prenderne atto.

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Nuova procedura rimborsi IVA ai non residenti

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Dovrebbe essere ormai imminente il varo da parte del Governo di alcune novità  di grande peso all’interno della legge sull’IVA e del rimborso IVA, in ossequio alle direttive europee.

Fra le novità  pi๠interessanti, la rivoluzione semplificatrice della disciplina con cui i soggetti passivi non residenti possono ottenere i rimborsi sull’IVA sborsata in un altro Paese comunitario. Precisiamo che, con il concetto di “soggetti passivi”, facciamo riferimento a chi esercita attività  d’impresa, arte e professione, escludendo dunque tutti i privati consumatori (per cui esistono altre forme di rimborso).

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Assicurazione sul visto di conformità  IVA

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L’Agenzia delle Entrate ha fornito una serie di chiarimenti sull’assicurazione che tutti gli intermediari abilitati ad Entratel dovranno procurarsi per ottenere il diritto ad apporre il famigerato visto di conformità  sul credito IVA che emergerà  in dichiarazione.

La normativa, in realtà , èin gran parte ricalcata sulle norme del 1999 inerenti l’analoga assicurazione richiesta per “vistare” la dichiarazione dei redditi.

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Visto sul credito IVA, arrivano le prime istruzioni

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Una delle novità  fiscali pi๠importanti che saranno operative dal prossimo primo gennaio èquella del visto di conformità  sul credito IVA: per poter impiegare in compensazione orizzontale sul modello F24 eventuali crediti derivanti dall’ultima dichiarazione dell’imposta sul valore aggiunto oltre una soglia tollerata di quindicimila euro, occorrerà  che sul frontespizio della medesima dichiarazione sia apposto un visto da parte di un intermediario abilitato al servizio telematico Entratel.

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Guida all’ICI: la dichiarazione e l’accertamento

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Un tempo era obbligatorio comunicare al Comune interessato ogni variazione del proprio patrimonio immobiliare che potesse incidere sul soggetto passivo, sulla base imponibile o sull’aliquota.
Quest’obbligo èperಠstato soppresso nel 2006 a proposito delle variazioni pi๠importanti: acquisti e cessioni, successioni, divisioni, modifiche del classamento eccetera; per tutti gli atti, cioà¨, in cui l’Agenzia del Territorio (che gestisce il catasto) èautomaticamente informato delle relative variazioni.

Sarà  la stessa Agenzia, percià², ad informare a propria volta tutti i Comuni interessati.

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Guida all’ICI: la riscossione del tributo

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L’ICI ècalcolata sempre per anno solare. Poichè perà², ovviamente, la situazione del singolo immobile puಠvariare nel corso dell’anno, èsolo alla fine dello stesso che sarà  possibile eseguire i relativi calcoli e versare il dovuto.

Per l’esattezza, il saldo va versato ogni anno entro il 16 dicembre. Ogni cittadino deve provvedere per sè: percià², in caso di comproprietà , ogni contitolare dovrà  preoccuparsi di pagare la sua quota.

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Guida all’ICI: i fabbricati rurali

fabbricato rurale

Quello dei fabbricati rurali èun capitolo che di questi tempi ha assunto un’importanza enorme come quello dei fabbricati inagibili. Sia le leggi sull’ICI che sull’imposta sui redditi considerano i fabbricati rurali come una parte integrante (una sorta di pertinenza) dei terreni su cui sorgono.

Ciಠsignifica che non sono produttivi di un’autonoma rendita catastale, e che la tassazione ricadrà  sul terreno per l’intero.

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Guida all’ICI: fabbricati inagibili e non accatastati

fabbricato inagibile

Nell’articolo precedente abbiamo tracciato come determinare la base imponibile nella generalità  dei casi. Esistono perಠalcune ipotesi in cui il discorso èun po’ pi๠complesso e occorre fare degli approfondimenti.

Un caso importante èquello dei fabbricati inagibili: per fatiscenza, per lavori di ristrutturazione o per qualunque altro motivo che li rende non fruibili nè dal titolare nè da nessuno.

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