Essi, dunque, non devono registrare nè gli acquisti nè le cessioni, limitandosi a conservare le fatture e gli altri documenti e ad esibirli a richiesta delle autorità finanziarie (nulla vieta, ovviamente, che essi decidano spontaneamente di tenere ugualmente le scritture contabili); non devono compiere le liquidazioni periodiche (mensili o trimestrali) nè versare l’acconto di dicembre; non devono presentare la dichiarazione IVA nè la comunicazione annuale dei dati rilevanti.
fisco
Dichiarazione IVA per contribuenti minimi (prima parte)
I contribuenti minimi e i regimi incompatibili
Le circolari dell’Agenzia delle Entrate hanno elencato nel dettaglio tutte queste ipotesi d’incompatibilità .
Contribuenti minimi: i requisiti per l’accesso (III)
Per verificare la continuità nel tempo del rispetto del requisito, occorre che ogni anno si rifacciano i calcoli col riferimento all’ultimo triennio.
Contribuenti minimi: i requisiti per l’accesso (II)
Secondo la legge IVA, si considera un’operazione di questo genere quella in cui determinati beni sono ceduti ad una controparte situata in un Paese extracomunitario (laddove la semplice “esportazione†consiste nel trasferimento fisico dei beni, senza necessariamente traslazione della proprietà ).
Contribuenti minimi: i requisiti per l’accesso (I)
La legge ne indica diversi, e devono essere rispettati tutti congiuntamente per entrare nel mondo dei “minimiâ€.
Una delle principali critiche mosse periodicamente a tale regime contabile, peraltro, riguarda proprio le eccessive barriere all’ingresso, e sono presenti diverse iniziative parlamentari tese a ridurre i requisiti.
Contribuenti minimi: l’adesione
Va subito premesso che quello che stiamo trattando èun regime naturale. In ambito tributario, si parla di “regime naturale†quando esso si applica automaticamente allorchè un determinato contribuente presenta i requisiti richiesti dalla legge.
Guida al regime dei contribuenti minimi
àˆ giunto dunque il momento di sviscerare a tutto tondo l’argomento, chiarendo quindi cosa comporta questo regime, quali sono i requisiti per accedervi o esserne esclusi, quali semplificazioni comporta, quando non appare conveniente aderirvi.
IVA, il valore normale perde importanza (II)
La soluzione semplifica molto il discorso ed evita di ricorrere alle indimostrabili congetture tipiche del sistema del valore normale. D’altronde, èvidente che il cedente ha tutto l’interesse ad ipotizzare e fatturare per questa tipologia di operazioni un valore normale molto basso, posto che su di esso si calcola l’IVA che egli dovrà riversare allo Stato.
IVA, il valore normale perde importanza (I)
Fra le novità introdotte, alcune riguardano l’IVA, i cui fondamenti sono stabiliti a Bruxelles.
Ridotta l’aliquota sulle rate dell’IRPEF
In alternativa al versamento di queste intere somme, èperಠconsentito rateizzare i pagamenti in tante quote di pari importo, da versare mensilmente. Il numero delle rate, fino ad un massimo di sei, èa scelta del contribuente.
IRAP non dovuta: cosa fare
Ma manca proprio la cosa pi๠importante: una legge che stabilisca concretamente chi èscluso dall’obbligo e come egli si debba comportare.
L’IRAP continua a perdere gettito e contribuenti
Il discorso pi๠noto riguarda i lavoratori autonomi privi di organizzazione; posto che l’esistenza o meno del requisito va valutata caso per caso, in generale essa èsclusa quando non si dispone di collaboratori e l’insieme dei beni strumentali impiegati dal contribuente non sopravanza quel minimo necessario perchè si svolga la sua attività , di natura prettamente intellettuale.
Niente IRAP per Fiorello e per gli agenti di commercio
Liquidazione e imposte indirette
Il periodo d’imposta, infatti, non èassolutamente spezzato a metà nel periodo di avvio della liquidazione ma continuerà a coincidere con l’anno solare, cosଠcome le annualità successive fino all’ultima.
Restano fermi, dunque, gli obblighi annuali di dichiarazione IVA e di comunicazione dati senza alcuna particolarità .