Università , il numero chiuso favorisce la qualità  degli iscritti

Nelle università  italiane, il numero chiuso alle immatricolazioni si va via via diffondendo. Le finalità  di quest’espansione sono diverse, dalla riduzione dei costi variabili al miglioramento della didattica (pochi studenti possono essere seguiti e formati meglio rispetto ad una moltitudine).

In realtà , il numero chiuso, ottenuto con test d’ingresso molto selettivi, subisce anche periodiche contestazioni, essendo spesso visto come forma di elitarietà  della formazione universitaria.

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Test di Medicina, passa uno su nove

Studiare in uno dei corsi di laurea afferenti al Servizio Sanitario Nazionale èun percorso molto lungo e molto impegnativo, ma perlomeno ècoronato da un successo professionale sostanzialmente garantito.

D’altronde, il numero degli operatori in Italia sta diminuendo anno dopo anno e si avverte un enorme bisogno di nuove leve; non a caso, gli infermieri provenienti dall’Est o dal Sudamerica vedono l’Italia come un eldorado.

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Nuove borse di studio bandite dal ministero degli Esteri

ministero degli Affari Esteri

Il ministero degli Affari Esteri ha bandito i concorsi per l’assegnazione di numerose borse di studio a valere per l’anno accademico 2010-11.

Per la prima volta, il procedimento ècompletamente informatizzato: il candidato dovrà  registrarsi al sito istituzionale e quindi inviare la propria domanda, correlata di fotografia in formato digitale. Sul medesimo sito sarà  possibile verificare lo stato di avanzamento della propria istanza e gli eventuali aggiornamenti di proprio interesse.

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I ricercatori perdono ogni speranza

ricerca

Fare ricerca in Italia èsempre stato molto difficile, a causa dei pochissimi fondi a disposizione e del nepotismo imperante. Non a caso, moltissime menti brillanti di casa nostra emigrano altrove (Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Olanda …) dove al contrario sono accolti col tappeto rosso.

Per coloro che invece scelgono di rimanere nello Stivale, la strada èdavvero in salita. L’ultimo esempio èdato dal programma “Futuro in ricerca”, bandito dal Ministero dell’Istruzione, Università  e Ricerca.

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Università : vecchi problemi e nuove riforme

riforma dell'università 

Il pianeta degli atenei italiani si dibatte da anni in parecchi problemi che rimangono irrisolti, e la cui soluzione al momento non si riesce ancora a intravedere.

Negli ultimi tempi èstata messa in campo la consueta messe di progetti di riforma, alcuni dei quali già  approvati e in corso di applicazione; ma la luce in fondo al tunnel appare ancora molto lontana.

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Buoni formazione dalla regione

buoni formazione regione

In tempi di crisi economica e di ripresa della crescita della disoccupazione, la riqualificazione di un soggetto alla ricerca di un posto di lavoro passa per la sua formazione professionale.
Nove Regioni italiane (Valle d’Aosta, Veneto, Friuli – Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna) stanno ponendo in essere un progetto giunto alla seconda edizione, che potrebbe attrarre l’interesse anche delle altre Regioni.

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Inchiesta sui master

neo laureato

Come ogni anno in questo periodo, anche nel 2009 il quotidiano “Il Sole 24 Ore” ha pubblicato una lunga e interessante inchiesta sui master attivati dalle università  italiane.

La lettura dell’inchiesta èassolutamente consigliata per chi sta valutando se partecipare ad uno di questi corsi: sono infatti contenute molte interviste a docenti e rappresentanti dell’imprenditoria, con numerose indicazioni e consigli molto preziosi per i giovani neo-laureati.

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Nuova strada d’accesso all’insegnamento

teacher

L’accorpamento di scuole, classi e corsi di studio, che tante proteste sta suscitando in questi giorni presso gli insegnanti italiani per i profondi tagli che comportano (soprattutto i precari vedono allontanarsi sempre pi๠la chimera dell’assunzione), costituisce solo il primo, benchè importante, passo della rivoluzione scolastica targata Mariastella Gelmini.

Il ministro della Pubblica Istruzione, infatti, èormai vicino a mettere a punto le linee-guida definitive di una riforma da lei già  accennata altre volte in passato e riferita alle modalità  di accesso alla carriera di insegnante scolastico.

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Le difficoltà  degli studenti stranieri

studenti

Nell’ultimo anno accademico risultavano iscritti 48.885 studenti di cittadinanza straniera: poco pi๠del 3% della popolazione universitaria complessiva. Una percentuale molto ridotta, se confrontata con i dati analoghi di Gran Bretagna, Francia, Olanda o Germania.

I motivi dello scarso appeal degli atenei italiani sono diversi.

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Lavoro Neo-Laureati

Come emerge dall’ottavo sondaggio del Gidp ( Gruppo intersettoriale gestori del personale) ,il 2007 si annuncia come l’anno fortunato per i neolaureati: sono infatti 75.000 i posti di lavoro a loro riservati, numero mai cosଠalto dal 2001, soprattutto se si pensa che rappresenta solo il 9% delle opportunità  lavorative complessive in tutto il paese.

Le richieste di neo-dottori vanno dall’8% al 12% nelle regioni centrali e settentrionali del Paese, ma calano al solo 5,5% nel sud Italia, dove una preparazione cosଠelevata non èrichiesta.

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Riforma della scuola

La proposta avanzata già  l’anno scorso dal Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli èstata approvata dal Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni: vacanze estive pi๠brevi e pi๠ponti durante l’anno per la scuola italiana.

Che il fatto sia vantaggioso per gli studenti non desta dubbi ( anche se a settembre si inizia prima, una settimana di relax a febbraio non potrà  che far piacere a tutti coloro che a metà  anno già  sognano il mare…), del resto non èun caso che gli inglesi(che per quanto riguarda la scuola non sono gli ultimi arrivati) adottino questo sistema già  da anni e non solo per questioni climatiche.

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Analisi scuola italiana ocse

Da un’indagine OCSE(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo dell’Economia) risulta che gli studenti italiani siano i tra i pi๠“somari” d’Europa.

Matematica, scienze ma anche comprensione e lettura: gli studenti italiani non riescono a migliorarsi, anzi si confermano fanalino di coda dell’Unione Europa e i tra i piu’ ”somari” a livello dei paesi Ocse.

La pagella per la scuola italiana viene dal prestigioso rapporto Ocse-Pisa (Progress in International Reading) 2006, giunto alla terza edizione che fotografa la situazione degli studenti di 15 anni di eta’ in 57 paesi di tutto il mondo, tra aderenti all’Ocse o con rapporti di partenariato.

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