Laurea con contratto da apprendista

Conseguire la laurea attraverso un contratto di apprendistato di alta formazione. Questo èquanto prevede un’iniziativa fortemente voluta dalla Regione Lombardia, ed alla quale hanno aderito numerosi Atenei, tra cui l’Università  degli Studi di Milano, l’Università  di Bergamo, l’Università  Carlo Cattaneo LIUC, il Politecnico, la Libera Università  di Lingue e Comunicazione IULM, l’Università  Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e l’Università  di Milano Bicocca.

Saranno complessivamente circa 200 i giovani studenti universitari che, in possesso dei requisiti, potranno ottenere il contratto di apprendistato, e laurearsi, a fronte di uno stanziamento complessivo pari a tre milioni di euro. Il programma èdi natura sperimentale, a valere sul triennio 2011-2013, e punta chiaramente a rendere qualificante il rapporto tra il mondo dell’impresa e quello della formazione universitaria.

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Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO)

La cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) èuna prestazione economica che viene erogata dall’Inps per sostituire o integrare la retribuzione dei lavoratori che vengono sospesi o il cui orario di lavoro viene ridotto per una delle cause previste dalla legge.

Possono beneficiare di tale contributo operai, intermedi, impiegati, quadri, lavoratori assunti con contratto di formazione e lavoro o con contratti di solidarietà , lavoratori part-time, lavoratori soci e non soci di cooperative di produzione e lavoro, lavoratori intermittenti, lavoratori con contratto di lavoro ripartito e lavoratori assunti con contratto di inserimento.

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Nuova tassa concorsi pubblici

Tra le novità  contenute nella bozza della legge di stabilità  entrata in Consiglio dei ministri nei giorni scorsi, e che di fatto sostituisce la vecchia legge finanziaria, figura una nuova tassa di ammontare compreso tra 15 e 20 euro che dovranno corrispondere tutti coloro che decideranno di prendere parte ad un concorso pubblico.

La nuova tassa, in particolare, interesserà  tutti coloro che tenteranno attraverso un concorso pubblico di guadagnarsi un posto nella pubblica amministrazione, mentre al contrario sono esclusi da questa misura i concorsi per entrare a far parte del personale impiegato presso regioni, province autonome, enti di competenza del Servizio sanitario nazionale ed enti locali.

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Agevolazioni assunzione lavoratori disoccupati o in cassa integrazione

La legge prevede delle agevolazioni di carattere contributivo a favore dei datori di lavoro che assumono lavoratori disoccupati o in cassa integrazione.

Per quanto riguarda i lavoratori disoccupati, in particolare, la legge n. 407 del 1990 prevede che in caso di assunzione a tempo indeterminato di lavoratori disoccupati da un periodo di tempo non inferiore a 24 mesi, le imprese godono di sgravi di carattere contributivo per i tre anni successivi pari al 50% se situate della parte settentrionale della penisola e elevati fino al 100% se situate nel meridione.

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Limite numero contratti a tempo determinato

Al fine di contenere il ricorso al contratto a tempo determinato, la legge prevede la possibilità  che tale tipologia di contratto di lavoro non possa eccedere una percentuale prestabilita dal contratto collettivo nazionale di riferimento.

In altre parole, dunque, spetta ai contratti collettivi nazionali stipulati dai sindacati pi๠rappresentativi a livello nazionale stabilire il numero di contratti a termine che una data azienda puಠstipulare e che nella maggior parte dei casi èrappresentato da una percentuale calcolata sul numero dei lavoratori a tempo indeterminato complessivamente occupati presso l’azienda stessa.

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Lavoro e formazione continua

Il lavoro in Italia scarseggia, specie quando si parla dei giovani. Attualmente, infatti, l’Italia presenta un tasso di disoccupazione complessivo inferiore alla media europea, ma la disoccupazione giovanile ètale che circa un giovane su tre èa spasso.

Servono quindi nel nostro Paese non solo politiche per il lavoro, ma anche per la formazione al fine di fare in modo che i giovani possono avere quelle qualifiche e quella specializzazione tale da intercettare la domanda di lavoro da parte delle imprese.

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Riduzione costo del lavoro per essere competitivi

Un’azienda per dare 1.000 euro al mese ad un dipendente, tra tasse, contributi e balzelli vari, deve scucire quasi il doppio. Cosଠal lavoratore va uno stipendio basso che per un’impresa, pena una contrazione sensibile dei profitti, diventa impossibile aumentare proprio per effetto dell’elevato costo del lavoro.

E’ questa una delle variabili che pesa sulla competitività  del nostro Paese, e per la quale occorre agire in una fase congiunturale particolarmente difficile a livello macroeconomico ed occupazionale. Pur ammettendo che per contrastare la disoccupazione non esistono di certo delle ricette facili, Rete Imprese Italia, in un’audizione presso la Camera dei Deputati, ètornata a chiedere, tra l’altro, interventi di riduzione del costo del lavoro.

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Formazione gratuita dipendenti enti locali

Un corso dell’area amministrativa intitolato “La privacy in ufficio”, o per l’area linguistica il corso di inglese “English easy and friendly”; ed ancora “Foglio di calcolo”, il corso di Excel base, Calc, oppure Excel avanzato. Sono questi i corsi che, nella Regione Emilia-Romagna, sono stati attivati gratuitamente a favore dei collaboratori e dei dipendenti degli enti locali emiliano-romagnoli.

Questo, in particolare, grazie a Self, il sistema federato di e-learning per le Amministrazioni Pubbliche della Regione; oltre all’accesso ai corsi di formazione gratuiti, gli Enti coinvolti, previa presentazione online della domanda di partecipazione, potranno inoltre far leva sia su un servizio di tutoraggio a distanza, tramite posta elettronica, sia di servizi di reportistica che permetteranno di monitorare quello che sarà  il tasso di frequenza ai corsi gratuiti da parte dei dipendenti e dei collaboratori.

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Conciliare il lavoro con la famiglia

Rispetto al passato sono sempre di pi๠in Italia le famiglie dove entrambi i coniugi lavorano. Questo, in presenza di bambini, comporta non poche difficoltà  riguardo alla conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della famiglia; il fattore cruciale, nel caso in cui ad esempio non si puಠfare affidamento sulla disponibilità  dei nonni a tenere i bambini, èdato dai costi da sostenere per la badante e/o la babysitter, con la conseguenza che mensilmente il reddito familiare complessivo spendibile si riduce.

Il tenore di vita della famiglia poi ne risente ancor di pi๠quando la casa non èdi proprietà  e c’èl’affitto da pagare ogni mese. Di conseguenza, quando possibile, ed avendo il budget, spesso le Regioni pianificano degli stanziamenti a favore delle famiglie sul territorio proprio per dare sostegno economico alle politiche di conciliazione.

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Scadenze contributi Inps per i lavoratori domestici

I datori di lavoro che hanno assunto collaboratori domestici, ogni tre mesi hanno l’obbligo di pagare i contributi all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Proprio oggi, lunedଠ10 ottobre 2011, èl’ultimo giorno utile per mettersi in regola in merito, ed in particolare per quel che riguarda il versamento del terzo trimestre 2011 dei contributi Inps per i lavoratori domestici che, lo ricordiamo, possono essere remunerati con i buoni lavoro, detti anche voucher, solo ed esclusivamente nel caso in cui la collaborazione sia non solo occasionale, ma anche temporanea e di breve durata.

I datori di lavoro, interessati alla scadenza odierna dei contributi dei lavoratori domestici validi per il terzo trimestre del 2011, hanno già  ricevuto al proprio domicilio i bollettini, inviati proprio dall’Inps. Per chi non avesse ancora pagato ha quindi poche ore per farlo attraverso numerosi canali sia sul territorio, sia online.

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Contributi figurativi cassa integrazione

Tra le fattispecie in relazione alle quali èprevisto dalla legge il riconoscimento a favore del lavoratore dei contributi figurativi rientrano anche i periodi di sospensione dall’attività  lavorativa o di riduzione dell’orario di lavoro e durante i quali al lavoratore dipendente viene corrisposta la cassa integrazione ordinaria, speciale o straordinaria.

In questo caso il riconoscimento dei contributi sia ai fini dell’età  pensionabile che ai fini dell’entità  dell’assegno avviene d’ufficio, il dipendente non ètenuto a presentare alcun modulo di domanda diversamente da quanto previsto per altri casi di astensione dal lavoro con riconoscimento dei contributi figurativi (maternità , malattia, infortunio, ecc.).

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Calcolo contributi figurativi

Per il calcolo dei contributi figurativi occorre far riferimento alla disciplina contenuta nell’art.8 della legge n.155 del 23 aprile 1981.

Tale norma, in particolare, stabilisce che il valore retributivo da considerare in relazione ai periodi riconosciuti figurativamente èdeterminato sulla base della media delle retribuzioni settimanali percepite in costanza di lavoro nell’anno solare in cui si collocano i periodi figurativi oppure, nell’anno di decorrenza della pensione, nel periodo compreso fino alla data di decorrenza della pensione stessa.

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Come richiedere l’assegno integrativo di mobilità 

A partire dall’1 ottobre scorso in Italia molte prestazioni pensionistiche ed assistenziali si richiedono solo ed esclusivamente online, ovverosia presentando la domanda attraverso i canali Web, direttamente in proprio, oppure indirettamente avvalendosi di un operatore Inps, oppure del supporto di un Patronato.

Tra queste richieste da presentare solo online rientra anche la domanda per ottenere l’assegno integrativo di mobilità  che, quindi, dall’1 ottobre scorso, dopo la scadenza del necessario periodo transitorio, non potrà  pi๠essere richiesto presentando domanda su carta presso gli uffici dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps).

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Benefici contributivi contratto di apprendistato

L’assunzione di un giovane lavoratore mediante un contratto di apprendistato comporta per il datore di lavoro dei benefici a livello previdenziale ed assistenziale.

Per quanto riguarda i benefici contributivi un’importante novità  èstata introdotta dalla legge n. 296/2006, che ha eliminato il criterio della contribuzione fissa sostituendolo con quello che prevede il calcolo della contribuzione in percentuale alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali.

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Predisposizione codice disciplinare aziendale

La possibilità  concessa al datore di lavoro di irrogare delle sanzioni disciplinari nei confronti dei dipendenti èsubordinata alla predisposizione di un codice disciplinare e alla sua pubblicizzazione.

La pubblicizzazione deve avvenire mediane l’affissione in un luogo in cui sia ben visibile a tutti i lavoratori, mentre sul fronte della predisposizione occorre seguire alcune regole ben precise.

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