Rinnovato il CCNL dei minatori

Le tragiche vicende dei minatori cileni non deve far dimenticare che anche nel nostro Paese ci sono circa settemila persone tuttora impiegate in questo difficile e faticoso settore produttivo, soprattutto in Piemonte e in Sardegna.

Dopo lunghe trattative, èstato finalmente siglato il nuovo contratto collettivo di categoria, valevole per tre anni (dall’aprile 2010 all’aprile 2013): come si vede, sono passati quasi sette mesi da quando èscaduto il CCNL precedente.

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Welfare negli studi professionali

I professionisti italiani hanno guadagnato nel corso dei decenni l’immagine di una classe elitaria e sostanzialmente immune alle difficoltà  del mercato e ai problemi di reddito.

Quest’immagine, per quanto ancora diffusa, èirrimediabilmente fuori tempo: il numero degli iscritti agli ordini professionali e, allargando il raggio, dei lavoratori autonomi non iscritti ad alcun ordine oscilla oggi intorno ai due milioni. Un livello molto alto e in continua crescita, tanto che gli spazi di mercato sono via via pi๠ristretti, soprattutto per i giovani e per coloro che sono privi di alta qualificazione.

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Lavoro nero in Calabria

La piaga del lavoro nero à¨, quasi superfluo ripeterlo, diffusissima nel nostro Paese. Si stima che attualmente in Italia lavorino circa 640.000 persone (secondo gli studi di Confartigianato) senza essere iscritte agli enti previdenziali e assistenziali. Anche per le casse dello Stato, il danno ènorme.

La situazione èandata peggiorando negli ultimi due anni, a causa dell’arrivo della crisi globale. Molte aziende, per non chiudere, hanno dovuto lesinare sul costo del lavoro, ponendo spesso gli occupati a dover scegliere se essere licenziati (o non assunti) oppure lavorare in nero. E, non di rado, i lavoratori irregolari altri non sono che proprio ex-imprenditori che hanno dovuto chiudere i battenti a causa della crisi.

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Metalmeccanici, rottura sul contratto

Torna ad infiammarsi il tema dei rapporti sindacali nel settore metalmeccanico, probabilmente il pi๠“caldo” di tutti nel settore privato.

Occorre fare un passo indietro: nel 2008 fu stipulato il contratto collettivo nazionale di categoria, con validità  quadriennale. Nel 2009, perà², in seguito allo scoppiare della crisi globale e dei suoi deleteri effetti sulle aziende manifatturiere, l’associazione imprenditoriale di categoria, Federmeccanica, concordಠe stipulಠun nuovo accordo collettivo, sostitutivo del precedente.

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Disoccupazione in crescita a luglio

La grande crisi ha prodotto effetti non solo in termini di riduzione della produzione e di difficoltà  di tenuta dei conti pubblici, ma anche nel già  difficile campo dell’occupazione.

In effetti, se qua e là  si colgono segnali sempre pi๠frequenti di una, sia pur cauta, ripresa delle aziende, dal punto di vista degli occupati l’Italia resta in una situazione pesante.

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Formazione per i cassintegrati: gli aspetti contributivi

Come accennato nell’articolo precedente dedicato alla formazione per i cassintegrati, il principale ostacolo al funzionamento dei corsi di formazione riservati ai lavoratori cassintegrati introdotti col D.L. 78/2009 era costituito dall’assenza di chiare indicazioni da parte degli istituti di previdenza e assistenza sociale su come considerare tali corsi, con le relative conseguenze in termini di adempimenti e contributi.

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Formazione per i cassintegrati

Con gli ultimi chiarimenti forniti da apposite circolari emanate da INPS e INAIL, sono stati posti gli ultimi tasselli sulle attività  di formazione per i lavoratori ammessi alla cassa integrazione salari.
La disposizione era stata emanata, nel quadro delle normative anticrisi, nell’estate del 2009.

In quell’occasione si stabilଠla possibilità  riconosciuta ai cassintegrati di frequentare appositi corsi di formazione, organizzati dal datore di lavoro, da svolgersi nei periodi di sospensione dall’attività  lavorativa; per coloro per i quali l’attività  èstata ridimensionata divenendo, di fatto, un part-time, la formazione puಠessere erogata nelle ore rimanenti.

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Lavoro a chiamata in crescita

Il “lavoro intermittente”, o “lavoro a chiamata”, o “job-on-call” secondo l’originaria terminologia anglosassone, èil contratto con il quale il lavoratore si presenta sul luogo di lavoro solo quando il datore glielo richiede sulla base delle effettive esigenze aziendali, mantenendosi a disposizione (e percependo un’apposita indennità ) per i periodi in cui rimane a casa ad attendere la fatidica chiamata.

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Costi partita iva

Molti alle prese con l’apertura di un’attività  non sanno che aprire la partita iva non comporta nessun costo. In realtà  tutte le spese arrivano di conseguenza all’apertura della partita iva. La partita iva altro non èche un codice numerico di 11 cifre pi๠il codice di Paese (IT per l’Italia) che identifica in maniera univoca un’azienda.

Le persone fisiche, oltre alla partita iva, devono inserire al momento della fatturazione anche il proprio codice fiscale.

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Ascoltare musica al lavoro

Per molti anni, gli studiosi di organizzazione del lavoro sono stati concordi nell’affermare che condizioni ambientali pi๠favorevoli consentono un accrescimento delle prestazioni del singolo lavoratore.

Da cià², l’esigenza di dotare gli uffici di postazioni ergonomiche, impianti di climatizzazione, macchinette per il caffè quant’altro, nell’idea che tali investimenti, mettendo a loro agio i dipendenti, avrebbero favorito una loro maggiore efficienza.

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Lettera di referenze

Sempre pi๠spesso, il datore di lavoro si trova nelle condizione di dover redigere una lettera di referenze per il proprio ex dipendente che decide di cambiare lavoro rassegnando le proprie dimissioni in genere per un cambio di residenza o per un miglioramento della carriera.

Non sempre perಠèfacile trovare le parole corrette per una lettera di referenze che possa avere uno spessore. Ecco perchèabbiamo preferito presentarvi di seguito un esempio pratico che il datore di lavoro puಠsfruttare per realizzare la lettera di referenze. Nella lettera ènecessario inserire il nome dell’azienda in cui il lavoratore ha prestato il proprio servizio, l’elenco delle attività  svolte e il periodo di lavoro. Oltre a questo si possono aggiungere dei giudizi sulla prestazione.

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Neolaureati, pochi contratti a tempo indeterminato

L’ultima indagine statistica sull’inserimento dei neolaureati nel mondo del lavoro sembra confermare una serie di tendenze già  avvertite negli anni precedenti.

La notizia pi๠importante èche la formula del contratto a tempo indeterminato èsempre pi๠rara. Si stima, infatti, che solo il 5,46% dei neolaureati entrati in azienda ha infatti potuto sottoscrivere la forma contrattuale largamente pi๠ambita; da notare come tale dato costituisca il record minimo di tutti i tempi, e che solo cinque anni fa la percentuale era tre volte superiore.

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Fallimento dei video curriculum

Nell’articolo precedente abbiamo fornito alcuni consigli di buon senso su come preparare un video curriculum. Saremmo perಠdisonesti con i nostri lettori se non completassimo il discorso specificando con la dovuta rilevanza che, ad oggi, questa soluzione appare poco indicata per trovare lavoro.

Fino a qualche anno fa, infatti, sembrava che la strada del video-CV avrebbe finito per andare incontro ad un radioso futuro e a trasformarsi col tempo nella strada maestra per trovare lavoro. I risultati fallimentari, perà², paiono dimostrare tutto il contrario.

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Come preparare un video curriculum

Diverse aziende accettano candidature in formato non cartaceo bensଠvideo: un filmato, cioà¨, nel quale l’aspirante dipendente si presenta e cerca di convincere il selezionatore delle proprie qualità .

Appare utile, pertanto, fornire alcuni consigli su come tale filmato debba essere impostato: la possibilità  di sbagliare, infatti, èforse ancora pi๠forte e dannosa rispetto ai CV tradizionali.

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