Contributo di solidarietà  commercialisti non eliminato

Renzo Guffanti, presidente della cassa di previdenza dei dottori commercialisti, ha fatto sapere che il contributo di solidarietà  nei confronti dei pensionati continuerà  ad essere applicato.

La precisazione èarrivata a seguito della sentenza n. 2750/2013 pronunciata dalla Corte di Cassazione, che ha dichiarato illegittima la norma contenuta nella Legge Finanziaria del 2007 e che prevede appunto il prelievo di un contributo di solidarietà  a carico dei commercialisti in pensione a partire dal 1° gennaio 2007.

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Chi puಠaccedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi

La riforma delle pensioni targata Fornero ha innalzato a 20 anni di contributi il requisito per ottenere la pensione di vecchiaia.

Esistono perಠdelle particolari categorie di lavoratori, puntualmente indicate dalla circolare Inps n. 16 del 1° febbraio 2013, che maturano il diritto alla pensione di vecchiaia sulla base dei requisiti contributivi previsti precedentemente all’entrata in vigore della suddetta riforma, ovvero con 15 anni di anzianità  contributiva.

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Contributo di solidarietà  commercialisti illegittimo

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 2750/2013 ha dichiarato illegittima la norma contenuta nella Finanziaria 2007 che prevede il prelievo di un contributo di solidarietà  a carico dei commercialisti in pensione a partire dal 1° gennaio 2007, ne deriva quindi che i soggetti interessati possono procedere con la richiesta di rimborso al fine di ottenere la restituzione delle somme eventualmente versate in osservanza di tale norma.

L’unico ostacolo a tale rimborso potrebbe arrivare dall’eventuale decisione della cassa di previdenza di proseguire sulla via del contenzioso al fine di vedersi riconosciuto il diritto ad applicare la suddetta ritenuta, pretesa che tra le altre cose era stata accordata dalla sentenza di primo grado.

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Requisiti lavoratori salvaguardati riforma pensioni

Sulla Gazzetta Ufficiale del 21 gennaio scorso èstato pubblicato il Decreto che individua i lavoratori salvaguardati dalla riforma delle pensioni, ossia coloro che potranno accedere al pensionamento secondo le modalità  precedenti al decreto Salva Italia.

Tali lavoratori sono stati suddivisi in quattro diverse categorie. Alla prima appartengono i lavoratori destinatari di programmi di gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo degli ammortizzatori sociali sulla base di accordi stipulati in sede governativa entro il 31 dicembre 2011, sempre che alla data del 4 dicembre 2011 gli interessati non abbiano ancora cessato l’attività  lavorativa e siano stati collocati in mobilità , con raggiungimento dei requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell’indennità  di mobilità .

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inps naspi

Pensioni minime Inps 2013

La pensione minima spetta a coloro che, a fronte dei contributi versati durante la propria attività  lavorativa, hanno maturato una pensione mensile di importo inferiore ad una determinata soglia prestabilita e che, sulla base di alcuni calcoli statistici, non consentirebbe loro di vivere.

A favore di tali soggetti, dunque, viene erogata una somma di denaro integrativa rispetto alla pensione maturata e il cui importo varia di anno in anno.

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Ricongiunzione dei contributi gratis

A fronte di un emendamento dei relatori presentato ieri al ddl Stabilità , il ricongiungimento dei contributi tornerà  ad essere gratuito. Tale emendamento, infatti, introduce una nuova forma di totalizzazione retributiva, cioèdel calcolo tramite il sistema retributivo di pi๠quote da parte dei diversi istituti previdenziali presso i quali sono stati versati i contributi.

La misura deriva dalla necessità  di favorire i circa 610.000 lavoratori che hanno versato contributi sia nel settore pubblico che nel settore privato e che per effetto della riforma delle pensioni varata nel 2010 si trovano a dover pagare una consistente somma di denaro per il ricongiungimento degli spezzoni contributivi necessario ad ottenere la pensione.

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Calcolo pensione online dal 2013 sul sito Inps

A partire dal 2013 sarà  possibile effettuare il calcolo della futura pensione direttamente sul sito internet dell’Inps. Ad annunciarlo èstato il presidente dell’istituto previdenziale, Antonio Mastrapasqua, il quale ha appunto spiegato che entro i primi mesi del prossimo anno sarà  possibile effettuare un calcolo simulato della pensione, attraverso uno strumento online che aiuterà  quindi a capire quanto si otterrà  una volta raggiunti i requisiti per andare in pensione.

In questo modo, dunque, gli italiani avranno la possibilità  di verificare se potranno o meno mantenere nel corso della vecchiaia lo stesso stile di vita e eventualmente decidere di ricorrere alla previdenza complementare.

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Età  anagrafica per l’assegno sociale cambia dal 2013

L’Inps con messaggio n. 16587/2012 ha fornito alcune precisazioni in merito alle novità  riguardanti i requisiti anagrafici per poter aver diritto all’assegno sociale e alle altre prestazioni di carattere assistenziale a seguito dell’entrata in vigore della riforma delle pensioni.

In particolare, l’età  minima prevista per il riconoscimento del diritto sarà  adeguata alle aspettative di vita, pertanto sarà  ritardata di tre mesi a partire dal 1° gennaio 2013.

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Lavori usuranti dopo la riforma delle pensioni

A seguito dell’entrata in vigore della riforma delle pensioni (legge 204/2011), sono cambiati i requisiti per ottenere la pensione anticipata in caso di svolgimento dei cosiddetti lavori usuranti. Resta salvo il sistema delle quote, che perಠa seguito dell’entrata in vigore della nuova normativa risulta essere decisamente meno favorevole.

In particolare, a partire dal 2012 per poter ottenere la pensione anticipata ènecessario aver svolto lavoro usurante per almeno sette anni negli ultimi dieci anni di attività . A partire dal 2018, invece, ènecessario che il lavoro usurante sia stato svolto per almeno la metà  della vita lavorativa del soggetto. Da tale calcolo occorre escludere i periodi coperti da contribuzione figurativa.

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Confindustria e PdL contrari alla tassa sui ricchi per salvare gli esodati

Confindustria e PdL contrari alla tassa sui ricchi per salvare gli esodati

Gli esodati italiani, ed in particolar modo tutti coloro i quali non sarebbero ancora stati adeguatamente salvaguardati poichè maturerebbero i necessari requisiti pensionistici, sulla base della normativa previgente la riforma delle pensioni del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, solamente nel biennio compreso tra l’inizio del 2013 e la fine del 2013, non potranno contare sull’aumento della tassazione nei confronti dei grandi patrimoni proposta ed approvata all’unanimità , nelle ultime settimane, dalla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.

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Gli esodati 2013 – 2014 sono 8.900

Gli esodati 2013 - 2014 sono 8.900

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale avrebbe finalmente reso pubblicamente noto il numero dei lavoratori italiani esodati che, nel periodo di tempo compreso tra l’inizio del 2013 e la fine del 2014, dovrebbero maturare i requisiti necessari al pensionamento se, ovviamente, calcolati secondo la normativa previgente alla riforma delle pensioni del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero.

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Fondo esodati legge di Stabilità  2013

Fondo esodati legge di Stabilità  2013

Nonostante la bocciatura, dapprima da parte del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociale Elsa Fornero e, successivamente, da parte della Ragioneria di Stato, del cosiddetto ddl Pensioni, che avrebbe contribuito, nelle intenzioni del legislatore, a ridurre l’età  pensionabile a 58 anni di età  con 35 anni di contributi (diminuendo, di conseguenza, il numero degli esodati da salvaguardare, aumentati proprio a causa della riforma delle pensioni del Ministro Fornero), per questi ultimi, ovverosia per gli esodati, una speranza parrebbe comunque esserci.

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Il Governo Monti boccia il ddl Pensioni

Il Governo Monti boccia il ddl Pensioni

Il ddl Pensioni, ovverosia la proposta di legge finalizzata a modificare la riforma delle pensioni del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero riducendo l’età  pensionabile, con l’evidente scopo di consentire l’accesso alla pensione ad una pi๠vasta platea di interessati al contempo riducendo il numero degli esodati (per i quali, purtroppo, ancora non sarebbe stata individuata una soluzione definitiva), sarebbe stata bocciata dalla Ragioneria di Stato.

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Lo stop della Camera al decreto Esodati

Lo stop della Camera al decreto Esodati

Il decreto Esodati previsto dal primo decreto Spending review del Ministero dello Sviluppo Economico, il quale dovrebbe riuscire a salvaguardare ben 55.000 esodati (portando in questo modo, in considerazione del decreto Esodati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in questi ultimi giorni in fase di attivazione, il numero degli esodati complessivamente tutelati dal Governo Monti, dopo il “pasticcio” della riforma delle pensioni del Ministro Fornero, a quota 120.000) avrebbe recentemente subito un nuovo stop, ad opera della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati del Parlamento italiano, dopo quello da noi segnalatovi nelle scorse settimane.

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